Un viaggio nel freddo, a meno 80 gradi centigradi, a bordo di piccoli vassoi di 23 centimetri per 23. Sono i primi dettagli sulle procedure che permetteranno ai vaccini anticovid di Pfizer di arrivare in Italia. Lo ha spiegato la stessa azienda farmaceutica che ieri ha incontrato il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri. Non si sa di preciso in quale data arriveranno i vassoi, che saranno chiusi in rack, scatole speciali per farmaci, ma la previsione resta di avviare la campagna vaccinale a fine gennaio 2021. Intanto, le regioni hanno indicato al commissario Arcuri circa 300 strutture di somministrazione, ovvero quei luoghi dove avrà inizio la prima fase della vaccinazione, destinata agli operatori sanitari e agli ospiti delle strutture sociosanitarie e socioassistenziali. Nella sola nostra regione si prevede di destinare le prime dosi a circa 170mila persone. Ieri Pfizer ha spiegato che il suo prodotto viaggerà su vassoi di ridotte dimensioni e ogni vassoio conterrà 195 fiale da 5 dosi ciascuna. L’azienda prevede così di inviare in Italia circa 27 milioni di dosi nell’arco di tutto il 2021. I vassoi verranno inseriti in due tipi di rack, ovvero contenitori speciali, che possono contenerne fino a 5. Il primo tipo assicura i -80 gradi e permette di spostare le dosi nei frigoriferi speciali, il secondo è dotato di 23 chili di ghiaccio secco e i vaccini che contiene devono essere necessariamente usati entro 15 giorni. Saranno le stesse regioni a scegliere la modalità che preferiscono, sulla base della quantità di vaccini che vogliono usare nel breve periodo. Anche sulla base di questi numeri, domani il ministro Roberto Speranza, illustrerà il piano vaccini al Parlamento