Si chiama “Operazione Matrioska” e ha portato ad un arresto anche a Modena. L’operazione è partita dalla Guardia di finanza di Trento e ha permesso di scoprire una truffa informatica da 600 mila euro. I cyber-criminali, mascherati da manager di una società trentina dopo averne hackerato la casella di posta elettronica, sono riusciti a dirottare il pagamento effettuato da una società bosniaca per l’acquisto di un macchinario industriale. L’importo, pari a 600mila euro, è stato poi frazionato e veicolato con ulteriori bonifici verso i conti correnti di sei società «fantasma» con sede a Milano, Modena e Reggio Emilia. Le forze dell’ordine hanno denunciato a vario titolo per frode informatica aggravata e riciclaggio transnazionale, dodici persone, di cui sette tratte in arresto. Uno di questi anche a Modena. Si tratta di un indagato cingalese, già destinatario della misura dei domiciliari, arrestato in flagranza e condotto in carcere per detenzione abusiva di armi clandestine, essendo state rinvenute nella sua abitazione, nella nostra provincia, di due pistole semiautomatiche