Il popolo pentastellato sulla piattaforma Rousseau ha scelto di partecipare alle elezioni in Emilia-Romagna e, stando alle parole di Luigi Di Maio, sarà una corsa in solitaria. Una scelta che, i sondaggi dicono, penalizzerebbe il candidato del Partito Democratico Stefano Bonaccini. Il commento del governatore uscente, una volta uscito il netto esito a favore del “no” alla pausa elettorale, non ha tardato: i Cinque Stelle, secondo Bonaccini, stanno regalando un vantaggio alla destra. Una destra che, aggiunge “non sta mostrando particolare interesse per questa regione, ma solo l’intenzione di mandare a casa il governo Conte”. Su questa scia Bonaccini ha parlato di “assunzione di responsabilità”, asserendo che i Cinque Stelle commettono un errore a non confrontarsi sul merito dei problemi e sulle questioni proposte dal centrosinistra per i prossimi cinque anni. Insomma, per Bonaccini la scelta dei grillini di correre da soli rappresenta una spinta alla vittoria di Lucia Borgonzoni. D’altra parte, prima che fosse noto il volere di Rousseau, la rilevazione dell’Istituto Noto aveva sondato tre possibili scenari. In quello che vedeva in campo un candidato Cinque Stelle, Bonaccini risultava in vantaggio di un solo punto percentuale rispetto a Borgonzoni: 45% lui, 44% lei. Senza i grillini la bilancia segnava un 49% per il Dem e un 46% per la candidata leghista. Il vantaggio di Bonaccini secondo il sondaggio invece sarebbe netto in caso di alleanza Pd-Cinque Stelle: il governatore uscente potrebbe godere del 52% dei consensi in caso avesse il sostegno grillino.