Nel video l’intervista a Irene Priolo, Assessore della regione all’ambiente e protezione civile.

La richiesta ufficiale è stata firmata e inviata questa mattina dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, al presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. Secondo il governatore considerato il perdurare e l’aggravarsi della crisi idrica per far fronte alle criticità servono oltre 36 milioni e 700 mila euro: una cifra che comprende sia gli interventi più urgenti da mettere in campo nell’immediatezza e sia le opere da attuare nel medio termine. Nel dettaglio le misure più urgenti e quelle di assistenza alla popolazione, per quanto riguarda l’idropotabile, ammontano a 11 milioni, con più di 4,2 milioni già in corso o di prossimo avvio tra fornitura di acqua con autobotti, scavo di pozzi, posa di nuove condotte e di sistemi di pompaggio. Altri 2,7 milioni riguardano l’irriguo e, cioè impianti di pompaggio, installazione di elettropompe e dragaggi della sezione di presa degli impianti, per fare qualche esempio. Va aggiunta poi una quota di quasi 23 milioni di euro per interventi di riduzione del rischio residuo, da attuare nel medio termine e dunque non finanziabili con la prima fase dello stato di emergenza