Nel video l’intervista a Laura De Fazio, Docente di Criminologia Dipartimento di Giurisprudenza Unimore

Quali sono le nuove sfide del sistema di protezione dei testimoni e dei collaboratori di giustizia; come è cambiata la salvaguardia dell’identità delle persone protette con la diffusione di internet e dei social media e le attività del Servizio Centrale di Protezione che rappresenta uno dei pilastri fondamentali di regolamentazione del sistema di protezione in Italia. Di questo e tanto altro si è discusso oggi presso il Dipartimento di Giurisprudenza durante un seminario coordinato dalla Professoressa Laura De Fazio, Docente di Criminologia di Unimore. L’attività svolta dal Servizio centrale di protezione e dai nuclei di protezione regionali o interregionali è tanto delicata quanto poco conosciuta, anche in considerazione dell’elevato livello di segretezza nel quale deve svolgersi. I testimoni e i collaboratori di giustizia ai quali viene concesso un programma di protezione che coinvolge anche i loro familiari, diventano persone che devono improvvisamente perdere la propria identità nascondendosi in un altro contesto sociale, lavorativo, scolastico. Ed è proprio al Servizio centrale di Protezione che spetta di occuparsi della loro protezione di queste persone e fornire loro una adeguata assistenza.