Si prosegue sulla strada della prudenza in Emilia-Romagna per quanto riguarda la presenza nelle classi delle scuole superiori. Gli studenti continueranno a essere al 50% a distanza almeno fino al 6 di marzo. I dati relativi al contagio, hanno spiegato da viale Aldo Moro agli uffici scolastici del territorio, non sono rassicuranti abbastanza per rischiare un ritorno sui banchi più massiccio, almeno per ora. Il tema è sempre legato non tanto alla presenza in aula quanto alla possibilità di contagio nella circolazione, soprattutto sui mezzi pubblici. Posticipata quindi a marzo la soglia del 75% degli studenti in presenza, annunciata e rinviata più volte dall’inizio di quest’anno. Intanto sul fronte scuola arrivano indicazioni sulla fine dell’anno scolastico e in particolare sulla maturità. Il neoministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha svelato che anche quest’anno si tratterà di un’unica prova orale. “I maturandi – ha dichiarato Bianchi – dovranno preparare un ampio elaborato sulle materie di indirizzo concordandolo con il consiglio di classe. Da qui comincerà l’orale che si svilupperà poi anche sulle altre discipline”. L’altra novità è che si tornerà a bocciare: l’accesso all’esame di maturità non sarà automatico, ma verrà disposto in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe. Sulla possibilità, ventilata da Mario Draghi, di allungare il calendario scolastico fino alla fine di giugno, Bianchi è cauto e invoca la necessità di un confronto con le Regioni su questo tema.