Nel video l’intervista a Franco Spaggiari, Responsabile Fita Cna

Decine di taxisti incrociano oggi le braccia, garantendo solo i servizi essenziali. Alla base della protesta, il Disegno di legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021 approvato dal Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi. Un provvedimento che secondo Cna Fita, Confartigianato imprese e Uri, Unione dei Radiotaxi d’Italia, rema contro la necessità di tutelare la categoria. Le sigle lamentano da anni il perpetuarsi del fenomeno dell’abusivismo, ma invece di risolvere questo problema, il ddl contiene un provvedimento che secondo i taxisti lascerebbe strada spianata a colossi multinazionali stranieri senza garantire una corretta concorrenza. Sotto accusa il passaggio che ridefinisce la disciplina del trasporto pubblico non di linea adeguando l’offerta “alle nuove forme di mobilità esistenti che utilizzano app e piattaforme tecnologiche”, come ad esempio Uber e Free Now. Chiare quindi le richieste delle associazioni della categoria. Solo per Fita Cna, hanno oggi incrociato le braccia una settantina di taxisti. Garantiti unicamente i servizi essenziali, come quelli alle persone anziane e ai disabili.