Se non è una fumata nera quella che si leva sull’incontro coi sindacati, in Regione Emilia-Romagna dopo la protesta di ieri davanti al Policlinico e anche in piazza Bologna, è quantomeno grigia. Sulla sanità restano le divisioni tra la Regione e i rappresentanti dei lavoratori, preoccupati per la situazione del settore. Oggi il faccia a faccia con l’assessore Raffaele Donini si è concluso con una sostanziale insoddisfazione delle sigle della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil. Secondo quanto riportato dai sindacati, l’assessore ha garantito lo stanziamento di risorse per il valore massimo dei fondi per la contrattazione integrativa dei lavoratori rispetto all’indennità di disagio e incarichi previste dal contratto nazionale di lavoro. Ma sulle altre proposte non è stato trovato alcun incontro convincente. Insoddisfazione per le sigle arriva sulla copertura al 100% del turnover e l’aumento della dotazione organica necessaria a garantire il potenziamento della medicina territoriale, oltre alla generale qualità dei servizi. Insomma, la preoccupazione è che il lavoro degli operatori della sanità continui ad essere insostenibile e la mobilitazione continua. Dall’altra parte Donini parla di crisi finanziaria gravissima. Proprio ieri la delegazione delle Regioni ha incontrato i ministri della Salute e dell’Economia, al fine di creare un tavolo per risolvere il problema. “Oggi siamo allo stremo” ha dichiarato l’assessore, parlando di un ammanco che solo per l’Emilia-Romagna vale quasi un miliardo. “Se non troveremo un accordo con il Governo – ha aggiunto – il servizio sanitario come lo conosciamo sarà irrimediabilmente compromesso”