La dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti è stata di breve durata, e le misure precauzionali adottate nell’immediato hanno contenuto l’esposizione della popolazione a eventuali fumi. Come sottolinea l’Ausl, è improbabile che si possano essere verificati effetti nocivi sulla salute delle persone. Questi i primi esiti dei monitoraggi avviati dall’Arpae nella zona di via Sant’Anna a Modena dove lo scorso 26 ottobre un incendio di vaste dimensioni ha interessato il magazzino della ditta Mokhart. Nella giornata di ieri si sono concluse le prime analisi sulla qualità dell’aria nei punti di monitoraggio ambientale. L’incendio ha avuto inizio alle 4,30 della notte di lunedì e, sebbene nel pomeriggio le fiamme fossero ormai domate, le operazioni di messa in sicurezza dell’area da parte dei Vigili del Fuoco di Modena sono proseguite nei giorni successivi causando il permanere di una modesta presenza di fumo. I tecnici Arpae, intervenuti sul posto, hanno eseguito campionamenti per la ricerca di composti organici volatili e di aldeidi. Il monitoraggio dei COV ha mostrato livelli inferiori ai valori di riferimento per etilbenzene, toluene e xileni, e una concentrazione di benzene con valori più elevati, superiori ai limiti normativi definiti sulla media annuale, nei due punti di monitoraggio collocati nel vicino quartiere residenziale. Per quanto riguarda, invece, le aldeidi, l’unico composto con valori significativi è risultato l’acroleina. Tali valori si riferiscono al campione prelevato durante la fase più intensa dell’incendio, quando ancora era presente una evidente nube di fumo anche a quote basse. Il campionamento successivo ha mostrato, invece, concentrazioni più contenute, comparabili con i valori normalmente rilevabili nelle aree urbane della stessa tipologia.