Manca sempre meno al ritorno in classe stabilito dal Governo, ovvero il 7 gennaio, ma alcune regioni frenano. I Governatori di Veneto e Friuli Venezia Giulia, ad esempio, hanno già emesso apposite ordinanze per prorogare la didattica a distanza per gli studenti delle superiori fino al 31 gennaio, visti i timori di una terza ondata di Covid. Il tema verrà affrontato nelle prossime ore anche dal Governo, dato che molti territori vorrebbero decidere il ritorno in classe in base all’esito del monitoraggio del contagio in arrivo l’8 gennaio. La Ministra all’istruzione Azzolina ha anticipato che l’obiettivo primario dell’esecutivo rimane il ritorno in presenza, anche se ridotto dal 75 al 50%. Come si è preparata l’Emilia-Romagna e Modena a questo obiettivo? La nostra regione ha dichiarato di essere pronta ad affrontare il ritorno in classe degli studenti al 75% fornendo 172 autobus urbani ed extraurbani in più a tutte le province. Modena, a cui andranno 65 mezzi in più, ha messo a punto un piano per riuscire a portare in presenza la maggior parte dei ragazzi senza creare assembramenti scaglionando gli orari. Secondo il piano, una parte degli studenti entrerebbe alle 8 per uscire alle 13, mentre un altro gruppo vedrebbe l’ingresso alle 10 e l’uscita alle 15. Un’opzione per ora “congelata” data la decisione del Governo di portare solo il 50% degli studenti in presenza, almeno dal 7 al 15 gennaio. Stando così le condizioni, ha dichiarato la Prefettura, non si rende necessario il doppio turno nella nostra Provincia, potendo assicurare il rispetto delle norme anticovid anche con un unico ingresso a scuola alle 8. Insomma, a seconda della percentuale di studenti Modena è pronta a mettere in campo un piano o l’altro, salvo un ulteriore rinvio del ritorno sui banchi.