I numeri restano gravi a Modena e in provincia, ma ci sono alcuni segnali, sostiene l’Ausl, che fanno sperare in un superamento del picco. Confrontando i dati settimanali, per la prima volta da febbraio è in calo il numero dei nuovi positivi. Un abbassamento della curva che si riflette soprattutto sui casi e i contatti in isolamento domiciliare, che da oltre 14mila sono scesi a 11.989. Purtroppo lo stesso non si può dire dei ricoveri, che sono andati invece aumentando. Dal 15 al 23 marzo i pazienti ricoverati sono cresciuti del 5%. Solo ieri i nosocomi hanno tirato un sospiro di sollievo, dimettendo 16 persone nel giro di 24 ore. Tuttavia, nonostante questa diminuzione, oggi la nostra provincia conta ancora 582 ricoverati su 631 posti letto, cifra molto elevata e ben lontana dall’essere al di sotto del livello di guardia. Anche il tasso di nuovi positivi per 100mila abitanti, sebbene in miglioramento rispetto alla settimana scorsa, resta ampiamente da “zona rossa”, attestandosi a 357. Siamo quindi ben lontani dal pensare a un alleggerimento delle misure restrittive, ma l’azienda sanitaria modenese sta iniziando a rilevare i primi effetti dell’area rossa, segno che nelle prossime settimane si può sperare in un miglioramento significativo sui numeri del contagio. Un dato che conferma questo trend, è l’Rt generale della nostra provincia, che da 1,3 è passato a 0,9. L’Ausl ha rilevato come la fascia d’età più colpita rimanga quella dai 4 ai 18 anni, anche se pure tra i giovani c’è un leggero calo.