Nel video l’intervista a Roberto Rinaldi, Coordinatore Uil Modena e Reggio Emilia

Una lezione di italiano, un progetto di gruppo su un classico, I Promessi Sposi. Un ragazzo si alza, chiede scusa a tutti, poi accoltella la professoressa a un braccio. Una reazione violenta, presumibilmente legata alle note più volte prese dal giovane e all’imminente interrogazione della docente per recuperare un’insufficienza. Il fatto di cronaca che ha scosso un istituto di Abbiategrasso ha portato istituzioni, provveditorati e sindacati a riflettere sulla sicurezza nelle scuole e sulla condizione di disagio che vivono i ragazzi. Anche Modena ha assistito in passato a episodi di violenza fisica nei confronti di professori e collaboratori scolastici e proprio per questo l’episodio nel milanese ha toccato corde già conosciute. Serve fare ancora tanto, sostiene la Uil modenese, per contenere una violenza che spesso si consuma tra i banchi ma che non può essere demandata solo alla scuola stessa. Anche le scuole chiedono di essere messe nelle condizioni di poter svolgere al meglio il proprio lavoro, che non è solo formare ma anche educare i giovani. In questo complesso e fondamentale compito, non possono essere lasciate sole