Alla fine, forse, meglio chiudere tutto prima. L’artista carpigiano Andrea Saltini, in accordo con il Museo Diocesano di Carpi, ha deciso di interrompere anticipatamente la mostra “Gratia Plena”, alla Chiesa di Sant’Ignazio, a Carpi. La discussa “mostra della discordia” – accusata di blasfemia da gruppi ultra cattolici – chiuderà i battenti domani, con notevole anticipo rispetto alla chiusura prevista per il prossimo 2 giugno. Ma le infinite polemiche, ormai, hanno superato il segno. Lo stesso Museo Diocesano, in un comunicato, esprime piena comprensione e condivisione alla decisione di Andrea Saltini, ringraziandolo per aver condiviso “un tentativo, in parte pioneristico, per individuare possibili interazioni tra esperienze artistiche contemporanee e cammini religiosi di ricerca mistica”. Alla base della decisione di Saltini, quello che egli stesso ha definito “precario stato di salute, conseguente all’aggressione subita a fine marzo e alle continue manifestazioni di dissenso, culminate” – scrive Saltini sui social – “nei noti episodi di violenza fisica e verbale”. Nei giorni di apertura, oltre duemila persone hanno visitato la mostra. Ma, al cospetto di possibili nuove contestazioni – come spiega Saltini – “non è più possibile sostenere i costi relativi alla sicurezza, prima non preventivati, ma ora indispensabili per garantire l’accesso ai visitatori e l’incolumità di collaboratori e volontari”.