Nel video, l’intervista a Davide Ferraresi, Presidente Legambiente Modena

Il parco della creatività inaugurato lo scorso ottobre all’ex Amcm fa ancora parlare, non solo per via della rapina avvenuta a pochi giorni dal taglio del nastro, o per i vandalismi registrati pochi giorni fa nel parcheggio sotterraneo, ma perché secondo Legambiente, il progetto nudo e crudo può e dovrebbe essere migliore. L’associazione punta il dito sulla parola “Parco” dal momento in cui il verde è un grande assente nell’opera di riqualificazione finora compiuta. Rispetto al primo progetto “Melograni” del 1996, il piano di recupero dell’area è cambiato sensibilmente, ma lasciando comunque un’ampia parte di suolo impermeabile.

La più grande preoccupazione di Legambiente è il fatto che il progetto non risponda alle sfide imposte dal cambiamento climatico, che già vede su Modena – e in futuro ancora di più- eventi climatici estremi, dal caldo torrido alle precipitazioni torrenziali. Per l’associazione il processo di trasformazione urbana dovrebbe prevedere e adattarsi maggiormente a questi fenomeni e modificare il progetto dell’ex Amcm rinunciando alla pavimentazione in pietra a favore di un’area verde andrebbe nella giusta direzione.