Con Omicron 5 che fa risalire la curva dei contagi, con quasi il 60% di positivi in più in una settimana, si riapre la discussione su una nuova campagna vaccinale. Non dovrebbe mancare molto infatti all’arrivo dei nuovi sieri tarati sulla più recente variante del Covid e a luglio si terrà un tavolo per programmare una nuova chiamata ai vaccini in autunno. Si inizierà probabilmente con gli over 50, con convocazioni tra settembre e ottobre. I punti importanti da definire saranno quelli organizzativi: gli hub vaccinali sono stati dismessi e la loro riapertura è in ballo; un’alternativa valutabile è infatti quella di effettuare le vaccinazioni negli studi dei medici di base. La direzione è comunque quella di avviare un sistema di richiami annuali, soprattutto per i fragili, e di abbandonare i concetti di quarte o quinte dosi. La speranza è che i nuovi vaccini tarati su Omicron facciano diminuire la diffusione del virus che, secondo Gimbe, ha ricominciato a fare aumentare i ricoverati in ospedale, del 14,4% nei reparti ordinari e del 12,6% nelle terapie intensive. Per questo motivo la Fondazione continua a raccomandare l’uso della mascherina nei luoghi affollati e parla di proposte antiscientifiche e rischiose per quanto riguarda l’ipotesi di togliere l’isolamento obbligatorio per i positivi.