Nel video l’intervista ad Antonio Brambilla, Direttore generale dell’Azienda USL di Modena

La variante delta prende piede anche a Modena e l’Ausl si dice pronta a mettere in piedi un sistema di tracciamento più aggressivo per limitarne i danni. Ad oggi la mutazione su cui gli occhi di tutta Europa (e non solo) sono puntati, risulta salita nella nostra provincia dallo 0,1% al 2,7%. Si tratta di numeri ancora piccoli, tre i casi finora accertati, ma è indubbio, spiegano dall’Ausl, che si tratti della crescita più importante tra le varianti. I casi di mutazione delta riscontrati sono tutti concentrati nel comprensorio pavullese, quello che ha anche un tasso di diffusione del virus più alto rispetto al resto della provincia. Lato chiaro di questo bilancio, è che nello stesso distretto non c’è nessun ricovero per Covid. Su questo fronte, la provincia conta dati rassicuranti: i pazienti in ospedale sono in tutto 24, di cui 4 in terapia intensiva. Ciò che rassicura meno sono invece i numeri della campagna vaccinale, soprattutto tra i più giovani, la fascia in cui la variante indiana circola di più. Per impedire al virus di rialzare la testa, tra la mancata adesione alla vaccinazione e l’avanzata della nuova variante, l’Ausl di Modena ha annunciato che rafforzerà l’arma del tracciamento