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Modena, la forza arriva dal Braglia 10 punti su 11 totali ottenuti in casa


    E solo il Siena ha segnato di più fra le mura amiche

    C’era, un tempo in Rai, una trasmissione radiofonica denominata Chiamate Roma 31 31, talmente celebre da avere contribuito seriamente alla storia dell’etere nazionale. Ecco: giocando un po’ con quel titolo, si potrebbe reinventare una trasmissione intitolare Chiamate Braglia 3-1 3-1, dal momento che le ultime due sfide giocate dal Modena nell’impianto di casa hanno portato due vittorie con lo stesso risultato, simili non solo nel punteggio ma anche nella capacità dimostrata dai gialli di poter fare propria la partita indipendentemente dagli eventi. 3-1 al Trapani, poi il 3-1 al Padova: risultati che in casa si aggiungono al 2-0 ottenuto contro il Cittadella e all’1-1 della prima partita del campionato gialloblù, contro il Palermo. In buona sostanza, il Modena ha ottenuto 10 dei 12 punti disponibili nelle partite casalinghe e, sinora, quei 10 punti rappresentano anche la stragrande maggioranza di quelli ottenuti in classifica generale, dove il totale del Modena ammonta a 11, perché ai 10 punti del Braglia va aggiunto quello maturato a Varese. Tutto ciò dimostra una chiara ambivalenza: a fronte di una squadra che, in trasferta, ancora mostra una certa debolezza di carattere e atteggiamento, il Modena sembra trasformarsi quando si trova al cospetto del pubblico amico. E, in casa, nessuno ha fatto meglio dei gialli: solo Varese, Avellino e Siena hanno fatto registrare la medesima performance in termini di punti (10 in 4 gare), perché nessuno in B ha un percorso netto nemmeno sul proprio campo. A ben guardare, solo il Siena ha segnato più del Modena nelle partite casalinghe: per i bianconeri le reti sono infatti 11, due in più rispetto alle 9 siglate dal Modena nell’impianto di viale Monte Kosika. Sono numeri che la dicono lunga sulla specificità dei gialli in questa stagione e che, in fondo, valgono a dispetto della qualità delle squadre affrontate: se con Cittadella e Padova la vittoria era d’obbligo, considerando le condizioni delle avversarie al momento delle sfide, non altrettanto si può dire per la partita contro il Trapani, che a Modena era arrivato in piene forze e sulle ali dell’entusiasmo dopo una partenza folgorante. Per quanto riguarda il Palermo, poi, il pareggio rimarrà comunque un risultato da rivalutare: i rosanero sono destinati a risalire, e non a caso hanno già iniziato a farlo, pertanto l’1-1 agostano non va certo disprezzato. Ora, per alzare l’asticella, serve qualcosa in più, vale a dire una squadra capace di dire la propria anche fuori casa. Eccola, la nuova sfida. (re.sp.)

    CALCIO SERIE B


      Gialloblù e biancorossi

      Dopo la pulitura


        Prima del sisma


          Subito dopo le scosse


            TRA POST-SISMA E FUTURO


              Chiesa di S. Felice, rimosse finalmente tutte le macerie


                Ora lo studio dei prossimi interventi

                «Sono concluse le operazioni di rimozione delle macerie iniziate il 19 agosto scorso nella chiesa parrocchiale di San Felice sul Panaro. In soli 37 giorni sono stati rimossi 1.800 metri cubi di macerie e accantonati, dopo un’attenta selezione, 200 tonnellate di materiale edilizio e di carpenteria lignea». Ad annunciarlo è la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna. Tutto il materiale rimosso, già ordinato e selezionato provvisoriamente, potrà «raggiungere la prossima settimana l’area di stoccaggio individuata dal Comune». A 16 mesi dalle devastanti scosse, è quindi stata finalmente liberata «anche l’area absidale mettendo in luce l’altare ed il retrostante coro ligneo che, insieme ai quattro confessionali, verrà rimosso nei prossimi giorni». Sono stati recuperati anche il crocefisso ligneo e diversi elementi decorativi che raggiungeranno il ‘Centro di raccolta delle opere danneggiate dal terremoto e cantiere di primo intervento, manutenzione e restauro dei beni artistici mobili’ che la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologigci delle province di Modena e Reggio Emilia hanno attivato presso il Palazzo Ducale di Sassuolo. Sono state inoltre recuperate numerose parti dell’antico organo Traeri (XVIII Sec.) gravemente danneggiato dagli ingenti crolli che hanno interessato l’edificio. Sia frammenti lignei che porzioni di canne di piombo sono stati ordinati e riposti al sicuro. Tutti i lavori eseguiti sono stati finanziati dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che per lo studio e la progettazione dei prossimi interventi di sicurezza ha attivato una collaborazione con l’Università Iuav dei Venezia. Gli interventi consisteranno «nel rilievo dei resti della chiesa, nella messa in sicurezza dei muri perimetrali e, in un secondo tempo, nella realizzazione delle prime coperture della chiesa». Con la totale rimozione delle macerie è stato fatto dunque un primo fondamentale passo verso la ricostruzione. Ricostruzione che dovrà riguardare gran parte del patrimonio storico-religioso della bassa, ma anche della città. I dati inerenti ai danni causati dal terremoto sono infatti da bollettino di guerra. Le devastanti scosse hanno infatti arrecato danni in 54 parrocchie e colpito oltre 100 edifici, 59 chiese e 33 campanili. Di essi 8 chiese ed 8 campanili sono crollati; 16 chiese e 7 campanili sono invece risultati parzialmente lesionati; i restanti edifici sono risultati comunque in condizioni gravi ed inagibili. Secondo le squadre del Mibac, i danni totale ammontano a 106 milioni di euro. La stima della diocesi modenese è invece quasi il doppio: 200 milioni. Trovare un equilibrio non sarà facile.

                Nina Moric incanta in passerella


                  Moda e glamour sono stati protagonisti domenica sera alla Florim Gallery di Fiorano. Ad animare la splendida location è stata la sfilata del fashion store Maria Grazia Severi con la collezione autunno-inverno. Ospite d’eccezione la modella croata Nina Moric che oltre a sfilare in passerella ha posato al fianco della nuova BMW serie 4.

                  Wi-fi, in periferia va a singhiozzo


                    Parlare di digital divide è forse eccessivo, ma scoprire che alcune zone periferiche modenesi sono prive di copertura wi-fi fa riflettere. Mulini Nuovi. Vaciglio. Villanova. Salvo D’Acquisto. Sono solo quattro esempi di aree dove il servizio è presente a singhiozzo. Il problema è noto da tempo e già nel 2009 fu oggetto di discussione in Consiglio comunale con alcuni odg e interpellanze bipartisan. A distanza di quattro anni il disagio resta ed è nuovamente oggetto di un’interrogazione presentata ieri dalla consigliera Sandra Poppi di Modenasaluteambiente. «Risulta all’interrogante – si legge nel documento – che in alcune zone del periferia e frazioni della città la copertura della linea Adsl, da parte dei gestori che operano a Modena, è ancora gravemente insufficiente». In particolare a soffrire maggiormente l’assenza della rete è l’area abitativa Mulini Nuovi a ridosso dalla frazione di Albareto, una ventina di famiglie che può accedere alla rete soltanto con escamotage quali chiavette e cellulari. «Parliamo delle più estreme propaggini del nucleo urbano che sono ancora tagliate fuori dal servizio», dice a proposito il consigliere Vittorio Ballestrazzi, autore di una delle interrogazioni sul tema nel 2009. Di chi è la colpa? Additare solo l’amministrazione non sarebbe giusto, perché a giocare un ruolo fondamentale è il gestore telefonico, ma certamente il Comune può agevolare la soluzione del problema. «Che cosa è stato fatto dal 2009 ad oggi? – chiede la Poppi nell’ interrogazione – Quali sono le soluzioni che l’amministrazione comunale ha intenzione di attuare per eliminare definitivamente il grave disservizio dei cittadini modenesi che risiedono e lavorano nelle frazioni e nella periferia?». Rispetto a quattro anni fa è sicuramente risolta la questione del wi-fi in centro storico, ora accessibile da chiunque e senza zone d’ombra. Per quanto riguarda la periferia, invece, l’assessore Poggi aveva ricondotto il disservizio alle difficoltà di copertura dell’operatore telefonico, compreso l’assenza di cabine e strumentazioni sufficienti per rispondere a tutte le esigenze dei cittadini. «Quello che può fare l’amministrazione – sottolineava Poggi – è trovare gli spazi dove mettere le antenne e cercare di far incontrare domanda e offerta». Tradotto: il Comune può agevolare l’espansione della rete, ma non farsi carico della sua installazione. Quanto ha fatto, però, per agevolare questo passaggio? La risposta dovrà darla il sindaco in aula, tenendo ben presente come quattro anni siano davvero un’eternità quando si parla di internet e immaginare che alcuni cittadini siano tagliati fuori dal web, strumento essenziale anche per dialogare col Comune , lascia perlomeno perplessi. (vi.ma)

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