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Marchi di maggior valore: Apple ha superato Coca-Cola


    E dire che, alla fine degli anni ‘90, vi furono persino degli incontri tra manager per una sua eventuale acquisizione da parte di Telecom Italia. Oggi, invece, Apple ha superato Coca-Cola nella classifica dei marchi di maggior valore d’affari al mondo, nonostante una performance non del tutto convincente a Wall Street. A segnalare il sorpasso è stata la Interbrand di Omnicom Group, che compila la classifica dal 2000: il valore del brand Apple è pari a 98,3 miliardi di dollari, in aumento del 28%, mentre quello di Coca-Cola è fermo a 79,2 miliardi. Il colosso delle bevande è quindi finito al terzo posto, mentre sul secondo gradino del podio ora c’è Google, un altro protagonista del panorama mondiale hi-tech e gran rivale dell’azienda fondata da Steve Jobs. Quarta, invece, è l’Ibm. Il valore del marchio tiene conto di vari fattori, per esempio la popolarità e la performance finanziaria delle società, e non corrisponde al valore di mercato. La capitalizzazione di Apple è di circa 434,5 miliardi di dollari (anche qui la maggiore al mondo, seconda Exxon Mobil con 377,5 miliardi), mentre quella di Coca-Cola è di 168,6 miliardi circa.

    MERCATI GLOBALI


      Se l’Italia è sempre più piccola

      Telecom, Bernabè ci riprova: «Ingresso Cdp e scorporo rete»


        L’appello del presidente. Che giovedì si dimetterà

        «Accelerare i tempi dell’operazione di scorporo della rete e l’ingresso della Cassa Depositi e Presititi nel capitale». Lo scrive Franco Bernabè in una lettera inviata ieri ai senatori Altero Matteoli, della Commissione lavori pubblici, comunicazioni, e Massimo Mucchetti, della Commissione industria, commercio e turismo. Secondo il presidente esecutivo di Telecom Italia, tali operazioni consentirebbero alla compagnia di «considerare in una prospettiva più favorevole, in termini di flessibilità temporale, la necessità di un aumento di capitale originata dalla necessità di garantire una struttura patrimoniale idonea a sostenere un prolungato sforzo di investimenti». Il manager tenta così l’ultimo affondo prima del consiglio d’amministrazione di giovedì, durante il quale, secondo le indiscrezioni degli ultimi giorni, dovrebbe annunciare ufficialmente le proprie dimissioni. Dopo l’operazione Telefonica, i rapporti con gli altri azionisti – nello specifico, con Generali, Mediobanca e Intesa Sanpaolo – sembrano ormai definitivamente compromessi. Prima di lasciare (per la successione si fa il nome di Massimo Sarmi, di Poste Italiane), tuttavia, Bernabè recupera un suo vecchio cavallo di battaglia: l’ingresso del pubblico in Telecom. Nella missiva, il presidente sottolinea come, a suo avviso, la soluzione per il gruppo è il «celere intervento di Cdp e Agcom» per definire i necessari accordi finanziari per una concreta attuazione del progetto di separazione della rete di accesso e la nuova disciplina regolamentare». L’mposizione ex lege dello scorporo della rete o la sua nazionalizzazione, infatti, secondo Bernabè, «non sono pienamente compatibili con la legislazione europea e nazionale».

        Le ciliegie Sweet si aggiudicano il Macfrut 2013


          Una consacrazione determinante per il salto oltreconfine. E’ andato alle Sweet, la nuova varietà di ciliegie targata Alma Mater Studiorum, il premio generale dell’edizione 2013 di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta di Cesena. Composta da cinque varietà di ciliegio – Aryana, Lorenz, Gabriel, Saretta e Valina – i tratti distintivi delle Sweet sono la dolcezza, il grosso calibro dei frutti, la polpa consistente e la fragranza. Nate dal progetto ‘30 e lode’, condotto a Vignola da Stefano Lugli e collaboratori e coordinato da Crpv di Cesena, finanziato da Regione Emilia Romagna, Università di Bologna, Fondazione di Vignola e New Plant in rappresentanza delle tre OP Apoconerpo, Apofruit Italia e Orogel Fresco, le Sweet sono brevettate a livello europeo e sono state diffuse tramite licenze con vivai italiani ed esteri.

          Centro Nuoto Olimpia, c’è la nuova convenzione


            Stanziati fondi per 8.300 euro, per un’offerta che abbracci estate e inverno

            SPILAMBERTO – È stato rinnovato l’accordo tra i Comuni di Spilaberto, Vignola e Marano per la gestione del Centro Nuoto Olimpia, che godranno di offerte dedicate davvero convenienti. Indubbi vantaggi sono infatti in arrivo per i cittadini spilambertesi, sconti sulle attività del nuoto libero, sulle attività corsistiche e sugli abbonamenti anche nel periodo estivo e opportunità scontate per le classi dell’Istituto Comprensivo Fabriani. Tra gli sconti ai comuni convenzionati di Spilamberto, Marano e Vignola: ingresso nuoto materna a 4.90 euro per i convenzionati, invece che 5.50 euro; ingresso nuoto elementari a 4.70 euro e invece di 5.25 euro; 4.60 euro l’ingresso nuoto medie, 5 euro per non convenzionati. Per gli abbonamenti invece, 10 ingressi per adulti dei comuni convenzionati costeranno 60 euro, mentre per i comuni non convenzionati saranno 70 euro; 10 ingressi per ragazzi costeranno invece 50 euro anzichè 60 euro. Il prezzo per l’abbonamento adulti per 30 ingressi dei Comuni convenzionati, è di 150 euro, mentre per residenti nei comuni non convenzionati sarà 180 euro; lo stesso abbonamento per ragazzi dei comuni convenzionati costerà 120 euro, invece di 150. Dalla stagione natatoria 2013/14, gli over 65 anni pagheranno una tariffa di entrata pari a 2 euro, ridotta ad un euro per chi risiede nei comuni di Spilamberto, Marano o Vignola. Un’utile risorsa è invece riservata alle scuole primarie (primo e secondo ciclo) dei circoli didattici dei comuni convenzionati, a cui sono riservati dieci abbonamenti da cinque ingressi, che potranno gestire a loro piacimento (ad esempio per sottoscrizioni interne di autofinanziamento, premi, ecc.). I bambini delle elementari e delle medie dei tre comuni hanno inoltre avuto l’accesso completamente gratuito al centro nuoto nelle giornate del 14 giugno, 10 luglio e 14 agosto scorsi, con un afflusso complessivo di oltre 1.000 presenze. La convenzione con l’impianto ha un costo annuo per il Comune di Spilamberto di 8.286 euro più iva, e promette una ricca offerta per restare in forma con il nuoto, anche durante l’inverno.

            Verde pubblico, ancora degrado: ecco il parco di Pratomavore


              A Vignola la questione non finisce in Via di Mezzo

              VIGNOLA – Il verde pubblico pare non essere una priorità per l’amministrazione Denti. Dopo la denuncia del degrado del parco di via di Mezzo, Andrea Paltrinieri torna sul tema, sul suo blog ‘AmareVignola’, con il caso di un altro parco che sembra essere «abbandonato a se stesso», quello che costeggia Rio Schiaviroli a Pratomavore, che si trova in una zona n po’ periferica, frequentato esclusivamente dai residenti della zona. Anche qui la trascuratezza è evidente: cestini dei rifiuti rotti e mai sostituiti, panchine rotte non riparate, erba non sfalciata, alberi secchi, la palizzata di delimitazione del rio mancante da tempo, fronde di alberi che ostruiscono i sentieri pedonali. E non mancano le zanzare, che qui trovano un habitat perfetto, a cui si aggiunge una scarsa pulizia, con rifiuti a terra. «Questa è la situazione che può essere constata da chiunque acceda al parco. Ed è per questo che, pur essendo provvisto di alcuni giochi ed attrezzature di qualità, le famiglie del quartiere con bambini piccoli sono riluttanti ad utilizzarlo. Davvero non si può fare meglio?», scrive l’ex assessore. Ma la ragione del degrado non può essere imputata alla sola mancanza di risorse, secondo Paltrinieri, che ricorda che nel Bilancio di previsione del 2013, i fondi per la gestione del verde pubblico c’erano eccome, ma sono stati inesorabilmente ridotti. «Ma anche a parità di risorse o con poca spesa aggiuntiva si potrebbe fare tanto – commenta Paltrinieri -. Ci sono occasioni che si presentano spontaneamente o che magari possono essere create per ‘mobilitare’ i residenti dei quartieri e delle diverse zone della città, chiedendo loro di aggregarsi con associazioni o comitati di quartiere per organizzare attività di animazione, sorveglianza, cura e manutenzione dei luoghi pubblici». Un progetto che funziona solo se c’è trasparenza da parte dell’amministrazione: «Già diversi anni fa avevo ipotizzato la realizzazione di una sorta di ‘patto di quartiere’ tra cittadini ed amministrazione comunale che da un lato richiede, appunto, un impegno alla mobilitazione per la cura del territorio, dall’altro offre la possibilità di partecipare concretamente alla definizione di come allocare le risorse comunali», spiega l’ex assessore, che però non vede nessun candidato credibile nella giunta di Vignola. che possa rispondere a quest’iniziativa. Il parco di Rio Schiaviroli copre una superficie di 6-7mila mq, un caso sollevato grazie alle sollecitazioni degli abitanti, che segue alla denuncia del degrado di via di Mezzo, inaugurato da poco più di anno e già coperto da erbacce, completamente «inospitale» e arido. Non certo una buona pubblicità per quest’amministrazione che tra pochi mesi finirà il suo mandato, e su cui i cittadini si trovano già a fare i primi bilanci. nValentina Po

              Le rubriche


                Proseguono gli appuntamenti con le nostre rubriche. Questa la scansione settimanale. MARTEDI’ Consigli per gli acquisti, la rubrica in cui proponiamo, ogni settimana, un giocatore, spesso poco conosciuto, che possa essere adatto alle casse di Sassuolo, Modena o Carpi. Scommesse e scoperte, storie e futuro. A curarla è Augusto De Bartolo, promessa mancata del calcio italiano, rientrato nell’universo sportivo dalla porta di servizio, descrivendo da giornalista le gesta di chi è protagonista di un sogno che lui avrebbe voluto coronare sin da bambino. Dal 2007 infatti lavora come redattore a Sky.it. Ha scritto Tutti gli uomini che hanno fatto grande l’Ac Milan per Castelvecchi editore. MERCOLEDI’ Chicane, le nostre pagelle settimanali sulla Formula 1 e tutto ciò che ruota attorno al mondo dei motori. A vergarla è Giovanni de Ruvo, savonese classe ‘79, che fin da bambino ha sognato di diventare pilota di F1 e raccontare storie. Oggi, per diverse testate, narra le vite di chi va a 300 all’ora sui circuiti più leggendari. Ferrarista doc, ammirava Senna ma tifava Prost: curioso osservatore intervista un giovane Vettel quando ancora non era un campione e si interessa di tutto ciò che ruota attorno ai motori. Dopo il Gp di Germania, anche Chicane si prenderà una pausa: la ritroveremo dopo il Gp del Belgio. Sempre al MERCOLEDI’ troviamo Sottobosco, rubrica in cui, con ironia e sarcasmo, andiamo alla scoperta del mondo dello sport che non finisce sotto i riflettori. Ci conduce in questo viaggio Guido Ganzerli: arciere, velista, istruttore di calcio per bambini, per strane vicissitudini umane e professionali ha seguito, come cameraman, giornalista o semplice appassionato, una moltitudine di discipline, soprattutto quelle sconosciute ai più. Esperienze che lo hanno portato a scrivere un libro sull’argomento: Sport minori a chi? (Incontri Editrice) GIOVEDI’ E’ il giorno di Figurineide, il mondo del calcio letto attraverso le figurine. Ce lo racconta Gianni Bellini, sanfeliciano classe 1963, massimo esperto e collezionista di figurine calcistiche italiano: possiede oltre 1800 raccolte provenienti da ogni angolo del pianeta, ha curato mostre, è stato intervistato da riviste e tv d’Europa. La sua storia ha ispirato il film Mi manca Riva. Viaggio di un collezionista di figurine di Giuseppe Gagliardi.

                Tsallagov, un terzino che sta sul taccuino di Capello Basta un milione per strapparlo al Krylya Sovetov


                  Fabio Capello è una garanzia. Non solo per il calcio russo ma anche per chi, come noi, solca nuovi sentieri per scovare campioni un po’ nascosti. Non è un caso che un tecnico così titolato abbia scelto la Russia come Nazionale da guidare ai Mondiali. Non credo sia solo, anche quella, una questione di soldi. Voglio pensare che il sergente di Pieris abbia valutato l’opportunità di lavorare su materiale forse ancora grezzo, ma di prospettiva, da scoprire negli angoli più disparati di un Paese immenso. Valdikavkaz è una delle ultime città dell’Ossezia prima del confine con il Kazakistan. Laggiù è nato Ibragim Tsallagov, nome emergente del calcio russo, ma ancora sconosciuto ai grandi club. Le giovanili nell’Alania lo hanno forgiato, il Krylya Sovetov ne sta godendo i benefici. E’ un classe 1990, un terzino destro di grande affidabilità e corsa. In questa stagione sta facendo parlare di sé dopo aver disputato con la sua Nazionale l’Europeo Under 21 solo da comprimario. Un passaggio necessario per la crescita e lo slancio di questo giocatore che è destinato ad emergere quanto prima. Le sue caratteristiche principali, come detto, sono la corsa e la grande attenzione in fase difensiva. E’ migliorato molto nelle incursioni in territorio nemico e grazie anche alla sua tecnica è diventato più efficace in zona gol. Questo ha portato il suo allenatore a schierarlo, talvolta, in un 4-4-2 come esterno alto senza che le prestazioni di Tsallagov ne risentissero troppo. Tuttavia è da classico incursore di fascia che rende al meglio. Proprio per questo motivo il Krylya ha pensato bene di rinnovargli il contratto che era in scadenza lo scorso giugno. Tre anni assicurati a meno che qualcuno si faccia avanti e lo porti via dalla Russia. L’inizio della stagione è stato devastante, Tsallagov ha disputato le prime otto partite del campionato andando a segno tre volte. Spesso ricorda l’ex Chelsea Zhirkov per la qualità delle giocate e per la capacità di andare al tiro. Fabio Capello continua ad osservarlo con attenzione e presto potrebbe convocarlo nella Nazionale maggiore. Fino a quel momento il costo del suo cartellino resterà relativamente basso nonostante il contratto da poco rinnovato. Il valore si aggira intorno al milione di euro e qualcuno, in Italia, ha già fatto sapere di essere interessato. Si tratta, al momento, di battere una concorrenza esigua prima che i soldi di tycoon o sceicchi facciano la differenza. Data la penuria di difensori di fascia, in Italia, Tsallagov potrebbe davvero colmare un vuoto senza troppe spese. Avere un giocatore già pronto, e anche riposato, alla riapertura del mercato non sarebbe per nulla male.

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                    Le rubriche del giorno

                    Bernacci, il bomber depresso Arrivò a Modena per rinascere dai suoi guai Ma smarrì la via della rete. Ora gioca a Forlì


                      «Marco Bernacci è guarito dalla depressione e tornerà a giocare nella prossima stagione. La sua nuova squadra sarà il Modena, che ratificherà il passaggio dell’attaccante il primo luglio, quando comincerà ufficialmente il mercato. La società emiliana ha trovato l’accordo con il giocatore, che arriverà con la formula del prestito dal Bologna. Bernacci aveva giocato un solo match con la maglia granata e poi aveva rescisso il contratto per i suoi problemi di carattere psicologico». Questo il comunicato stampa emesso dal Torino Calcio, nel giugno del 2011, con il quale si annunciava il trasferimento di Bernacci al Modena. Di professione centravanti, Bernacci ha il classico fisique du role, essendo alto 193 centimetri, ed è cresciuto nel Cesena dove è arrivato a debuttare in C1, nel 2001. Con la quadra romagnola conferma di essere un bomber di categoria anche in Serie B, dove esordisce nel 2004, prima di essere acquistato in comproprietà dal Mantova dove vive un’ altra stagione favorevole. L’Ascoli punta su di lui per un ritorno nella massima serie e Bernacci ricambia a suon di 16 reti. E’ quindi il Bologna a mettergli gli occhi addosso e con i rossoblù debutta in serie A, senza tuttavia ritagliarsi un posto da titolare ed a gennaio fa ritorno ad Ascoli, dove ritrova la via della rete, bollando per ben 15 volte. A fine stagione il Bologna proprietario del cartellino lo gira al Toro in B, in cambio di Rubin, ma il 26 agosto, giorno successivo all’esordio in maglia granata nella prima partita di campionato contro il Varese, per motivi strettamente personali, si ritira temporaneamente dal calcio, rimanendo sempre sotto contratto con il Torino, ma con la sospensione degli emolumenti. Il suo caso, e i suoi problemi, per diverse settimane erano stati sui giornali, perché la notizia del giocatore depresso, con tutte le relative conseguenze, avevano inevitabilmente destato un certo scalpore sui media, e non solo su quelli locali. Bernacci ricompare sulla scena 10 mesi dopo con destinazione Modena , clinicamente guarito, giocando la sua prima partita seppur non ufficiale, in maglia canarina, disputando 25 minuti nell’amichevole di Fiumalbo contro l’Empoli, poi persa per 0-1 con gol di Tavano. Gioca la sua prima partita ufficiale nel 3º turno di Coppa Italia 2011-2012 nella vittoria dei Canarini contro la Reggina per 2-1. Le performance di Bernacci lasciano però alquanto a desiderare ed ormai ridotto ai margini della rosa gialloblù, l’11 gennaio 2012, dopo 14 presenze ed un solo gol in maglia modenese, viene ufficializzato il suo passaggio con la formula del prestito al Livorno, nell’operazione che porta Romano Perticone in prestito al Modena. Dopo la parentesi amaranto, per lui solo esperienze in seconda divisione prima al Bellaria e quindi al Forlì, dove si trova tuttora sotto contratto. (13 – continua. Già pubblicati: 25/6: Herrmann; 2/7 Taldo; 9/7 Melli; 16/7 Limbersky; 23/7 Bersellini; 30/7 Mensah; 6/8 Zanone; 13/8 Manù; 27/8 Lemme; 3/9 Lorenzini; 10/9: Gallo; 17/9: Cucchi; 24/9 Gaspari-Codognato-Oltramari). nMassimo Bartolamasi

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