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«Patrono sia festa anche religiosa»


Alla presentazione del programma dei festeggiamenti per la Festa del Patrono di Carpi San Bernardino da Siena, il vescovo monsignor Francesco Cavina ha rivolto un appello ai carpigiani perche «la Festa del Patrono non si riduca soltanto ad un evento consumistico ma assuma il carattere e i toni di una festa religiosa in ricordo e in omaggio al Protettore della città San Bernardino da Siena. Del quale – ha aggiunto – occorre ricordare le sue parole dette tra il 1420 e il 1423, quando, predicatore straordinario, invitava i carpigiani ad abbracciare la fede in Dio perché tutti noi abbiamo bisogno di salvezza. Messaggio ancora valido oggi in questo momento di difficoltà». E al riguardo il vescovo ha invitato i fedeli a ricordare il significato del monogramma che esiste ancora in molte case di città e di campagna ‘I.H.S.’ Iesus Hominum Salvatore, ovvero ‘Gesù Salvatore degli Uomini’. Il programma degli eventi, che vanno dal 10 al 20 maggio, sono stati illustrati dal presidente del Comitato Adamo Neri, presenti l’assessore comunale Cleofe Filippi, don Roberto Bianchini e Pierluigi Senatore. Il 17 e 18 maggio si svolgerà la Festa delle Associazioni del Volontariato e sabato 17 la festa dei bambini insieme ad una esposizione di banchi e del mercato tradizionale e gastronomico. Lunedi 19 alle 21 in Teatro si svolgerà la settima edizione del Premio Mamma Nina – Amore oltre le barriere, con un concerto dell’orchestra Carlo Coccia e il conferimento del premio al prefetto Gabrielli capo della Protezione Civile. Martedi 20 maggio Festa del Patrono e alle 17,30 si svolgerà la processione per le vie del centro col busto di San Bernardino che culminerà con la messa che sarà celebrata dal vescovo Cavina in piazza Re Astolfo, Per tutto il giorno si svolgeranno eventi musicali e spettacolari tra cui il lancio di paracadutisti. Sabato 17 alle 21 è anche prevista una sfilata di moda in piazza con la partecipazione di ditte locali di abbigliamento. nCesare Pradella

Verso il voto


Appuntamento martedì 13 al Circolo Arci

Nomadi, sicurezza e servizi Candidati alla prova Cortile


Il Comitato della frazione incontra gli aspiranti sindaci

CARPI – Un incontro elettorale, un test per mettere alla prova, programmi alla mano, i sei candidati sindaci. Ad organizzarlo è il Comitato dei residenti di Cortile, in prima linea in questi ultimi mesi nella questione Nomadi. Ma non solo: sono tanti i temi che stanno a cuore ai cortilesi, dalla sicurezza ai servizi, alla viabilità. E di certo non è un mistero che proprio dalle frazioni parta il malcontento verso questa giunta. Per questo i residenti vogliono sentire cosa avranno loro da dire i sei candidati sindaci: l’appuntamento è per martedì 13 maggio presso il circolo Arci di Cortile. La ‘battaglia’ contro il trasloco dei nomadi nel terreno di via Fuochi ha portato prima i cortilesi sotto Palazzo Scacchetti, sede del Comune, per una protesta vibrante seppur pacifica, poi nelle aule giudiziarie del Tar, con un ricorso che però non ha avuto il successo da loro sperato. Ma come detto, non c’è solo lo spostamento dei nomadi a non fare dormire sogni tranquilli ai cortilesi. I residenti della frazione a ovest della città dei Pio chiedono maggiore ascolto all’amministrazione, soprattutto ora che la querelle sui Sinti ha portato l’attenzione mediatica su di loro. C’è il capitolo sicurezza, con gli episodi di micro criminalità che spaventano e non poco i residenti di Cortile. Tanto da portare il circolo locale del Pd ad esprimere «profonda preoccupazione per gli ultimi avvenimenti di criminalità avvenuti nella frazione. I tentativi di rapina al bancomat e al tabacchino si aggiungono a episodi più o meno gravi legati alla sicurezza dei cittadini di Cortile». Secondo il partito, che si pronunciò sul tema alcuni mesi fa, si tratta di «campanelli d’allarme da non sottovalutare» e per questo devono essere previsti «interventi precisi da parte della pubblica amministrazione e delle forze dell’ordine». « Siamo consapevoli dei limiti di organico di polizia e carabinieri – conclude il Pd – e delle difficoltà di bilancio degli enti locali, e tuttavia vogliamo sollecitare interventi precisi e mirati di prevenzione e contrasto alla criminalità, in particolare nei contesti di frazione». Che dire poi dei servizi, che non sono certo ottimali e adeguati alle esigenze di oggi giorno. Ad esempio spesso i cortilesi si trovano a non poter usufruire dello sportello bancomat, questione già sollevata e che dovrebbe essere presto risolta. Insomma, c’è più di un motivo per cui i residenti staranno molto attenti a ciò che gli aspiranti sindaci avranno da dire. I candidati, lo ricordiamo, sono sei: Alberto Bellelli per la coalizione di centrosinistra, formata da Pd, Sel, Verdi e Carpi 2.0, Roberto Benatti per quella di centrodestra con Forza Italia, Lega Nord e Carpi del Fare, Critstian ROstovi che guida l’altra di centrodestra (Ncd e Fratelli d’Italia), Eros Gaddi per il Movimento 5 Stelle, Giorgio Verrini per Carpi Futura e Sara Rovatti per Carpi Bene Comune.

L’onlus Buona Nascita celebra le mamme


La festa della mamma come occasione di riflessione sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione, rivolta tanto alle donne quanto ai loro figli: l’Associazione Buona Nascita si fa promotrice di una giornata interamente dedicata al benessere delle mamme e dei bambini. Sabato 10 maggio, in piazza XX Settembre a Modena, ginecologi ed ostetriche dell’associazione effettueranno gratuitamente ecografie 3D a tutte le gestanti. L’impegno di Buona Nascita continua anche domenica 11 maggio, a Carpi, in occasione di Mercati a Carpi – Bimbambiente, mercato domenicale a cui si aggiungono una serie di iniziative dedicate ai bambini e all’ambiente. Alle ore 18, in piazza Martiri, presso la Libreria Mondadori, verrà organizzato un incontro con Federica Lisi, moglie di Vigor Bovolenta, campione di volley tragicamente scomparso in campo il 24 marzo 2012.

E’ scomparso Sergio Alberto Aleotti


Ha reso grande il gruppo farmaceutico Menarini

Dynasty


Storie di multinazionali familiari

Ducati Energia, tra i futuri obiettivi c’è Piazza Affari


E’ l’azienda del ministro Guidi

La famiglia è modenese, l’azienda ha sede sotto le Due Torri. La prossima destinazione potrebbe essere Milano, nel senso di Piazza Affari. Il soggetto in questione sono i Guidi, Guidi nel senso di Federica, ministro dello Sviluppo economico nel governo Renzi, dopo essere stata in sella all’impresa del padre Guidalberto, la Ducati Energia. Che ora ha iniziato un percorso il cui approdo potrebbe consistere, appunto, nella quotazione. La realtà felsinea, in altre parole, è entrata nel progetto Elite, con il quale Borsa Italiana assiste con una serie di servizi le pmi del Belpaese, per verificare il loro interesse a sbarcare sul listino meneghino. La Ducati Energia, che produce pale eoliche e piccoli veicoli elettrici, prevede di chiudere il 2014 con un fatturato di 120 milioni di euro: l’obiettivo, nei prossimi tre anni, sono i 200 milioni. «Forse dovremmo cominciare a pensare un po’ più in grande, entriamo in questo percorso per valutare se noi siamo adatti alla Borsa e se la Borsa è adatta a noi», ha ammesso il papà del ministro, in una dichiarazione ripresa dal sito de Il Fatto quotidiano. A Elite ad eriscono già 150 aziende di tutta la penisola. Tra esse, la modenese Usco, la carpigiana Twin Set e il gruppo alimentare Granarolo.

«Popolari, tutta la base sociale deve essere rappresentata»


BankItalia adesso lo mette nero su bianco

Gli istituti popolari tricolori devono favorire la più ampia rappresentanza, negli organi aziendali, di tutte le componenti del corpo sociale. Lo ha ribadito ieri BankItalia: ma questa volta non è un consiglio, quello che viene da Via Nazionale, bensì una vera e propria disposizione messa nero su bianco, nel pacchetto che dà attuazione a una direttiva dell’Ue, la Crd IV. Palazzo Koch, insomma, non molla la presa: le popolari, che sono anche cooperative, devono essere autenticamente democratiche. E per questo, inevitabilmente, bisognerà partire dal sistema elettorale interno. Finora, in Bper non ci hanno sentito molto, sul punto, e il consiglio d’amministrazione si può definire un quasi-monocolore. Ma l’istituzione guidata da Ignazio Visco, le cui disposizioni non si sono fermate certo lì, pare decisa ad andare oltre la moral suasion.

Ultime dai distretti


Il mondo del credito a un bivio

Via San Carlo chiede agli azionisti 750 milioni di euro sull’unghia


L’aumento di capitale da 750 milioni di euro è stato approvato due giorni or sono dal consiglio di amministrazione della Banca popolare dell’Emilia-Romagna. L’operazione avverrà con l’emissione di nuove azioni ordinarie, del valore nominale di 3 euro ciascuna, quasi il 63% in meno rispetto alla chiusura di martedì sera in Borsa. La partita si chiuderà quasi certamente entro luglio: il 7 giugno è invece in agenda il via libera da parte dei soci, con l’assemblea straordinaria, indetta in seconda convocazione per quel giorno. Come prassi, la Popolare si è coperta le spalle, come facendo interamente garantire la ricapitalizzazione da un consorzio di istituti formato da Citigroup, Jp Morgan e Mediobanca. Via San Carlo, ha spiegato la nota ufficiale di due giorni fa, mira a «un ulteriore rafforzamento della già solida posizione patrimoniale». Sullo sfondo, c’è lo scoglio delle ispezioni della Banca centrale europea, nuovo soggetto di vigilanza in virtù dell’unione creditizia continentale. Il presente si chiama infatti Asset quality review, ossia i controlli a tappeto che Francoforte ha iniziato a novembre sulle voci dell’attivo di 130 banche di medio-grandi dimensioni, controlli che dunque andranno a toccare la qualità degli impieghi. Il problema è particolarmente sentito in Bper, che nel primo trimestre a livello consolidato ha operato rettifiche nette sui crediti per quasi 215 milioni, in ascesa tendenziale del 28%. Il futuro prevede poi i temutissimi stress test, in pratica delle simulazioni sulla tenuta contabile degli istituti continentali nel caso in cui la crisi economica dovesse inasprirsi notevolmente. Secondo il management, dopo l’aumento, prendendo come base di calcolo i dati dello stato patrimoniale al 31 marzo, il Common equity Tier 1 sarà pari al 10,93%, se si utilizzano i criteri di misurazione definiti dalla normativa attualmente in vigore; e al 10,44%, se si applicano in pieno le regole di Basilea 3. Il gruppo guidato dall’ad Alessandro Vandelli sarebbe dunque ampiamente in regola con la normativa internazionale sui requisiti patrimoniali. I soci, però, si aspettano che il capitale nuovamente investito in Via San Carlo torni a essere remunerativo, ovvero che l’istituto ritorni ad adeguati dividendi. (ni.ted.)

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