Il drammatico grido daiuto dei residenti nella zona
«Dopo 18 anni di incontri, promesse, impegni disattesi da parte del Comune e della Ausl noi del caseggiato di Via Sgarzeria, Corso Cavour e zone limitrofe siamo ancora costernati e in grave difficoltà per la presenza del Sert». Lo denunciano gli abitanti della zona del Centro Servizi per le Tossicodipendenze di Modena, che gli stessi definiscono «un aggregato di balordi, spacciatori, gente rissosa che crea danni alle autovetture, che ruba e lascia lattine di birra o bottiglie di vino davanti ai nostri portoni. Se non fosse per la solerte Polizia «che spesso interviene non sapremmo più a che santo votarci». Come noto in tutti questi anni, la prima petizione «risale al 1996: ci sono stati promessi miglioramenti, lo spostamento in una nuova sede, addirittura due sedi nuove una nel quartiere occidentale e una allest». Addirittura una delibera del consiglio comunale sanciva «entro il 2012 la chiusura definitiva del centro. Da parte dei vari direttori generali Ausl e dei responsabili Sert solo risposte evasive. Tutto firmato, sottoscritto, garante lAssessore Maletti». Puntano poi il dito: «Anni e anni buttati al vento; promesse non mantenute, protervia da parte di una classe politica, di una amministrazione arrogante, che crede di metterci a tacere, che crede di sapere tutto. La sofferenza e il degrado causati dal Sert li proviamo sulla nostra pelle ogni giorno. Queste persone, questi tossicodipendenti coi loro danti causa, pusher minacciosi che ci aggrediscono verbalmente, li conosciamo bene». Chiedono dunque i cittadini: «Che cosa dobbiamo fare ancora? Abbiamo scritto in passato al Capo dello Stato, anche al Ministero dellInterno. Ci auguriamo soltanto che i modenesi capiscano, e che dopo un settantennio passato con autoreferenzialità e puro esercizio del potere, mandino a casa i compagni e i loro sodali. Abbiamo bisogno di cambiare e di risolvere una volta per tutte questa vergogna».