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Gli imprenditori bocciano Pighi: «Ha creato e lasciato voragini»


Rete Imprese ha poi incontrato tutti i candidati sindaci

Giovanardi latita, come sempre sta a Roma Gli aspiranti primi cittadini contro piano sosta


Ma si è parlato (non bene) anche del conflitto di interessi con Hera

L’iniziativa è quella consueta sotto elezioni amministrative: un confronto con tutti i candidati messi a discutere sulla piattaforma sfornata dal mondo delle imprese. I temi quelli soliti che interessano Modena: dalle tasse al piano sosta, dal conflitto d’interesse di Hera alle (non) politiche per il turismo. Tutti i candidati – meno Giovanardi impegnato a Roma e questo la dice lunga su quanto tempo potrebbe dedicare alla città in caso di elezione – hanno fatto il filo, chi pù chi meno e con tutte le sfumature del caso, agli imprenditori. Ma ieri è stato interessante il giudizio negativo espresso dai vertici delle associazioni di categoria sull’amministrazione uscente. Ormai è il passato si può commentare, ma le scelte di Pighi e compagni hanno conseguenze sul futuro. Senza dimenticare che diversi assessori – Francesca Maletti, Simona Arletti e Adriana Querzè – e consiglieri – un gruppone di democratici – che hanno condiviso quella politica si ripresentano alle elezioni. Il voto scritto sulla lavagna dalle associazioni di categoria è quindi significativo – seppure non si traduca in un endorsement per questo o quel candidato, per quella o quell’altra lista – anche per le vicine consultazioni. Il primo a rispondere alla domanda dei cronisti è stato Massimo Malpighi, presidente di Ascom-Confcommercio, con una chiara «insufficienza» perchè è «mancata la collaborazione. Quando abbiamo lavorato insieme qualcosa si è fatta. E’ mancato un progetto». La riduzione dell’Imu per le attività produttive non basta alle associazioni e Silvia Manicardi, presidente cittadina di Licom-Lapam, affonda il dito nella piaga: «il giudizio negativo è aumentato d’intensità nell’ultimo anno. Per le cose fatte di recente come piazza Roma». Non c’è neanche la scusa di Sitta il terribile – l’assessore prima disarcionato dalla poltrona dell’urbanistica e poi dimissionario con semina di veleno contro compagni di partito e alleanza – e per la Manicardi: «La città è stata lasciata con delle voragini». Chiaro il pensiero ai sequestri giudiziari dei chioschi con gli imprenditori lasciati a piedi e un parco disseminato di cantieri a metà.Ma sono numerose le battaglie che gli imprenditori hanno combattuto contro i mulini a vento piazzati in municipio: esternalizzazioni di alcuni servizi comunali per una maggiore integrazione con il privato, rivedere la convenzione con Modena Parcheggi per il piano sosta, il conflitto d’interesse di Hera, l’applicazione dell’imposta di soggiorno mentre manca un disegno di sostegno al turismo e di valorizzazione dei beni culturali. Per Mauro Salvatori (Confesercenti): «Non è più proponibile e possibile pensare al commercio in un’ottica di ulteriore espansione», Silvia Manicardi (Licom-Lapam) punta «a ridefinire la convenzione con Modena Parcheggi». Massimo Malpighi (Ascom-Confcommercio) mette in primo piano il turismo che «non può più essere un appendice della cultura». Per Nicola Fabbri (CNA) «va bene la riduzione dell’Imu, ma non basta. Bisogna dirottare risorse verso sviluppo e lavoro». Nel pomeriggio il dibattito al Caffè Concerto con i candidati di cui proponiamo (sotto) una sintesi. (gbn)

Ecco il Brasile: fuori Kakà


Il tecnico del Brasile Felipe Scolari ha annunciato i 23 convocati per il Mondiale in programma proprio nel paese sudamericano a partire dal prossimo giugno. Nell’elenco non ci sono i milanisti Kakà e Robinho. Assenti anche il difensore centrale del Psg Marquinhos e quello della Roma Leandro Castan. Sono tre i giocatori che militano in Serie A convocati dall’ex selezionatore del Portogallo. Si tratta di Maicon (Roma), Henrique (Napoli), Hernanes (Inter). Questo l’elenco completo dei convocati. Portieri: Julio Cesar (Toronto), Jefferson (Botafogo), Victor (Atletico Mineiro). Difensori: Dani Alves (Barcellona), Maicon (Roma), Marcelo (Real Madrid), Maxwell (Psg), Thiago Silva (Psg), David Luiz (Chelsea), Dante (Bayern Monaco), Henrique (Napoli). Centrocampisti: Luiz Gustavo (Wolfsburg), Hernanes (Inter), Paulinho (Tottenham), Ramires (Chelsea), Oscar (Chelsea), Fernandinho (Manchester City), Willian (Chelsea). Attaccanti: Hulk (Zenit), Neymar (Barcellona), Fred (Fluminense), Jo (Atletico Mineiro), Bernard (Shakhtar Donetsk).

Cori razzisti contro Balotelli e il Napoli Chiusa per un turno la curva dell’Inter


Il Giudice Sportivo della Serie A Gianpaolo Tosel ha deciso di chiudere per un turno il “secondo anello verde” della Curva Nord dell’Inter per «buu» razzisti espressi nei confronti di Mario Balotelli e per cori di discriminazione territoriale intonati contro Napoli dai supporter nerazzurri in occasione del derby con il Milan di domenica scorsa. La società inoltre è stata multata di 50.000 euro. Ammenda di 5000 euro anche per il Milan a titolo di responsabilità oggettiva «per aver ingiustificatamente ritardato l’inizio del secondo tempo di circa tre minuti» e «per essere inoltre, un suo sostenitore, al 32’ del secondo tempo, entrato sul terreno di gioco». Per quel che riguarda i calciatori il giudice sportivo ha squalificato complessivamente per tre turni l’attaccante del Chievo Verona Sergio Pellissier «per comportamento scorretto nei confronti di un avversario» e «per avere, all’atto dell’ammonizione, rivolto all’Arbitro espressione ingiuriosa». Il giocatore dei clivensi inoltre era già diffidato avendo ricevuto la quarta sanzione. Tutti gli altri calciatori invece sono stati fermati per un turno. Questo l’elenco: Michelangelo Albertazzi (Hellas Verona), Senad Lulic (Lazio), Marco Silvestri (Cagliari), Paulo Sergio Bettanin (Livorno), Christian Abbiati (Milan), Miguel Angel Britos (Napoli), Esteban Cambiasso (Inter), Nicolo Cherubin (Bologna), Daniele Conti (Cagliari), Blerim Dzemaili (Napoli), Marcelo Estigarribia (Atalanta), Marcello Gazzola (Sassuolo), Leandro Greco (Livorno), Juan Manuel Iturbe (Hellas Verona), Alessandro Longhi (Sassuolo), Stefano Okaka Chuka (Sampdoria), Alessio Romagnoli (Roma).

«Non abbiamo i soldi necessari per la custodia del cantiere»


Gli operatori economici beffati e gabbati

Oltre il danno di una stagione di lavoro e di un investimento dalla sorte incerta la beffa di dover pagare pure un custode per assicurare la guardiania dell’area e del cantiere. I gestori non ci stanno e scrivono nel verbale di affidamento in custodia: «Preso atto della nomina a custode del cantiere intendo segnalare che: 1) il cantiere è in pessimo stato. La recinzione è in più parti danneggiata, ignoti si sono già ripetutamente intrusi all’interno della recinzione all’uopo divelta, vi hanno gettato rifiuti, vi hanno deposto escrementi e collocato oggetti vari. Al momento del sequestro nulla di quanto sopra indicato era in questa situazione. 2) Non ho le risorse di tempo, economiche e personali per affrontare un incombente di tal fatta. Mi riservo di chiedere al Giudice una indennità di custodia e il rimborso delle spese necessarie all’adempimento delle prescrizioni imposte ai sensi degli articoli 58, 59 e 168 DPR 115/2002. Non sono in grado comunque di garantire ed anticipare le risorse necessarie al ripristino della rete di recinzione. Mi impegnerò a fare del mio meglio». Veramente una situazione disperata. Intanto Forza Centro, associazione di commercianti del centro storico, chiede ai responsabili di ripagare i danni. «Forza centro si chiede chi paga gli abbattimenti e tutto quello che ne segue: progetto di demolizione, progettisti, direttore lavori, coordinatore per la sicurezza, tecnici per la tutela del verde e così via».

Pasticci comunali


Le complicazioni per il Parco delle Mura

Incontro Comune e gestori chioschi Si delocalizza direzione Novi Sad?


Giunta cerca (disperatamente)di metterci una pezza

Chioschi: un pasticcio a cui è necessario metterci una pezza. I cantieri sono sequestrati. E se non si abbattono pilastri e mura, se non si riportano alle condizioni originarie le aree occupate gli amministratori rischiano conseguenze penali. Per non parlare dei gestori che hanno messo in ballo risorse, si sono indebitati e rischiano di non lavorare quest’estate. Per non parlare del futuro. Ieri l’amministrazione comunale ha chiamato ad un tavolo gli operatori economici. Per «la prima volta» dicono gli imprenditori prima di salire le scale del municipio. A riunione finita, bocche cucite: «abbiamo preso l’impegno di non parlare». Ma le carte sul tavolo sono queste: delocalizzazione delle attività in un altro sito. Sembra sempre più definita la teoria dell’abbattimento delle strutture e dello smantellamento dei cantieri – in questo modo si evitano conseguenze penali – per individuare un’altra area dove piazzare le tende. Il tempo – la stagione è già iniziata – non è dalla parte del Comune e degli imprenditori e secondo qualcuno interno (molto interno) alla maggioranza la situazione è «in alto mare». L’area individuata? Dovrebbe trattarsi nel Novi Sad – proposta anche dal consigliere di centrodestra Sergio Celloni in una nota dei giorni scorsi – l’area considerata più idonea. Un ‘ipotesi. Poi la certezza: l’amministrazione non sa come mettere una pezza al danno creato.

Francesca Silvestri per Bastiglia domani sera c’è la presentazione


BASTIGLIA – L’appuntamento con la candidata sindaco di Bastiglia Francesca Silvestri e la sua lista Centrosinistra per il rinnovamento è per domani alle 21 alla Polivalente Forum di via Don Minzoni. In quell’occasione saranno presentati ufficialmente i candidati e il programma e ci sarà modo di confrontarsi con i cittadini presenti su idee e proposte per i prossimi cinque anni di governo del Comune. Come recita lo slogan scelto, “Bastiglia riparte, con te”, la ripartenza e il coinvolgimento attivo dei cittadini sono il punto di partenza, «mettendo comunque al centro – spiega Silvestri – temi come sicurezza idrica e prevenzione ambientale, lavoro e sviluppo sostenibile, assistenza e solidarietà». Oggi invece, dalle 9,30 fino alle 13,30, la candidata insieme alla sua lista, saranno presenti al mercato settimanale, in piazza Gramsci, con un banchetto informativo presso il quale distribuiranno materiali e documentazione sul programma.

Chiesa di Disvetro, timori sulla ricostruzione


Incarico ad architetto ferrarese, Venturini: restauro conservativo

CAVEZZO – «Sono passati oltre due mesi da quando, a seguito della replica ad un articolo apparso su Modena Qui il 19 febbraio scorso, chiedevamo all’Ufficio Stampa della Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali notizie più precise sul progetto di recupero della chiesa della nostra frazione di Disvetro». A parlare è Stefano Venturini, candidato sindaco della lista civica Rinascita Cavezzese. «Quello che abbiamo saputo, scavando sul web visto che all’interrogazione comunale non hanno ancora risposto, è che l’incarico di progettazione è stato affidato a un architetto di Ferrara (l’architetto Barbara Pazi ndr) insieme a un professore dello Iuav Università di Venezia per un totale di 50mila euro; peraltro il progetto vero e proprio, con costi, tempistiche e modalità di realizzazione non appare da nessuna parte: insomma, vorremmo essere smentiti, ma non c’è». Intanto di cose ne sono successe alla Soprintendenza Regionale. L’architetto Carla Di Francesco è stata indagata dalla Procura di Bologna per abuso di ufficio in base all’affidamento di 18 incarichi di restauro di immobili di pregio nel post-sisma al proprio compagno; inoltre è stata resa nota negli ultimi giorni la notifica al Ministero dei Beni Culturali e alla Corte dei Conti riguardo alla verifica effettuata nel luglio scorso dalla Ragioneria generale dello Stato, dove sono emerse irregolarità, come la “sistematica omessa comunicazione all’anagrafe delle prestazioni degli incarichi conferiti” o come l’affidamento dell’appalto in 5 lotti senza gara alla stessa impresa per il restauro del Duomo di Modena; o ancora l’utilizzo di fondi assegnati per il sisma per un importo di 68mila euro per l’acquisto di materiale informatico ad alte prestazioni, in parte inutilizzato. A Disvetro di Cavezzo ci si chiede che aspetto avrebbe la chiesa di San Giovanni Battista dopo il recupero. Stanti infatti le condizioni delle macerie, travi di legno, mattoni e intonaci letteralmente tritati e quindi inutilizzabili, e la mancanza di un riferimento certo come un progetto, ci si può solo affidare all’immaginazione, magari rivestendola delle sembianze di un progetto già eseguito dall’architetto Pazi: quello del recupero della chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Massenzatica, frazione di Mesola (nella foto). «Certamente quando l’Ufficio Stampa della Di Francesco difendeva a spada tratta la condivisione delle scelte con i nostri cittadini, non pensavamo di ritrovarci poi con una soluzione di questo tipo – incalza Venturini commentando la foto -. Una soluzione del costo di 880mila euro che non ha niente di conservativo, che fa pensare piuttosto alla celebrazione dell’idea del progettista».

Deposito di gas nella Bassa


Polemica dopo il no del Ministero

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