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mercoledì, Maggio 8, 2024
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Bologna, A14: donna muore investita da tir


    Una donna russa di 56 anni è stata investita e uccisa da un mezzo pesante mentre sostituiva una gomma dell’auto in corsia d’emergenza sull’A14. Altre due donne, che erano con lei, sono rimaste ferite. E’ successo alle cinque di ieri mattina, sull’A14 Bologna-Taranto, nel tratto compreso tra le uscite Bologna Fiera e Bologna San Lazzaro, in direzione Ancona. La donna è morta sul colpo. Un’altra donna, di 38 anni, è ricoverata in rianimazione all’ospedale Maggiore di Bologna in condizioni giudicate gravissime. Al volante della Toyota Rav4, rimasta in panne nel tratto della A14 che attraversa la tangenziale di Bologna per un problema alla gomma posteriore sinistra, c’era un’altra donna, una 43enne lituana residente a Firenze, rimasta illesa: portata in stato di choc al Sant’Orsola, è stata subito dimessa. Non è ancora chiaro come il tir abbia investito il gruppo di persone.

    Un nuovo comitato per le vittime del sisma


      A distanza di due anni dal terremoto i cittadini continuano ad organizzarsi per cercare di ripartire. In questo contesto sabato alle ore 12, presso la sede di Sant’Agostino Soccorso – in via della Meccanica 4 -, si costituirà il comitato rappresentante le vittime degli eventi sismici del 2012 in Emilia. «Tale comitato si chiamerà ‘Emilia Vite Scosse’ – spiega la portavoce Laura Ansaloni – ed è aperto a tutti coloro che vorranno offrire il proprio sostegno in termini di conoscenza, esperienza ed idee. Per questa ragione invito tutti a partecipare all’incontro». Per chi volesse saperne di più, Ansaloni invita a scrivere alla mail di riferimento: emiliavitescosse@gmail.com

      «Soldi per i nomadi presi dalla solidarietà per i terremotati»


        «Sono passati due anni dal terremoto che ci ha colpito: tante famiglie sono ancora nei moduli abitativi e col passare del tempo emergono alcune informazioni interessanti». Lo denuncia Antonio Platis, candidato sindaco di centrodestra a Mirandola. E punta il dito contro le «bollette Enel alle stelle». Ma non solo: «Abbiamo inoltre appreso da ultime delibere comunali che 35mila euro sono stati prelevati dal conto di avanzo non vincolato del bilancio comunale, composto per lo più dalle donazioni arrivate per il sisma, per anticipare delle spese già stanziate per un totale di 110mila euro in favore del campo nomadi: abbiamo al momento priorità che riguardano tutta la comunità e una mossa contabile di questo genere non è per nulla accettabile».

        I terremotati contestano Renzi nella sfilata pre-elettorale


          La risposta: «Trasformeremo i vostri fischi in canto e speranza»

          Sicurezza capannoni, è polemica Per Cna, «danno e beffa fiscale»


            «Adeguamenti strutturali imposti dove non servono»

            Doveva rottamare la vecchia classe politica e imprimere una decisa svolta, ma si comporta esattamente nello stesso – perlomeno discutibile – modo. Stiamo parlando di Renzi, che nel tour elettorale in giro per l’Italia ieri ha toccato anche le zone devastate dal tremendo sisma di due anni fa. Tantissimi elogi e complimenti ai terremotati, ma nessun aiuto concreto. Esattamente come i suoi predecessori Mario Monti ed Enrico Letta, passati da quelle zone durante il loro mandato senza lasciare nulla, a parte le promesse. Figuriamoci la ‘no tax area’, invocata dalla totalità dei cittadini e respinta con virulenta fermezza fin da subito dal centrosinistra capeggiato dal Commissario straordinario Vasco Errani. E il segretario Pd è della stessa parrocchia. La scusa è sempre la stessa: non vuole l’Europa. Ma non regge più. Anche (ma non solo) per questo ieri è stato duramente contestato dai terremotati, che la pazienza l’hanno finita da tempo. E non potrebbe essere altrimenti vista la situazione. Fischi e cartelli polemici sono apparsi appena cominciato il comizio in Piazza Grande, a cui erano presenti anche il segretario regionale Pd Stefano Bonaccini, la capolista alle europee al Nord-est Alessandra Moretti e il candidato sindaco Gian Carlo Muzzarelli. «Vergogna andate a trovare i paesi alluvionati», recitava un cartello. «Fiumi in sicurezza subito», diceva un altro. E ancora: «Commissario delegato all’emergenza idrogeologica. Chi l’ha visto?». Non sono naturalmente mancati i fischi dei vari comitati e persino gli insulti pesanti, irripetibili. Il premier ha tentato di reagire: «Il Pd non ha paura della piazza perchè la piazza è casa sua. I fischi li fa chi non ha idee». Addirittura ha provato a rivendicare «quanto fatto» per il post-terremoto dicendo ai contestatori: «Se volete dare voce ai fischi svolgeremo anche questa funzione sociale di accogliere il vostro fischio trasformandolo in canto e speranza». Ma sul terremoto Renzi ha rivendicato una attenzione fin dai primi minuti: «Siamo stati a Finale Emilia quando non ci andava nessuno, a portare aiuti». Poi ha ricordato i 210 milioni del decreto sul terremoto, «che non sono un obolo, sono un riconoscimento, peraltro ancora parziale». E ancora, prendendo di mira i «disfattisti» e «rassegnati»: «La grande lezione è che di fronte alle difficoltà ci si rialza più forti di prima, questa è l’Emilia e questo è quello che abbiamo imparato». Bordate arrivano anche da Elisabetta Aldrovandi, portavoce del Comitato ‘No Tax Area per la Bassa’: «Renzi è andato a sorpresa a Medolla. Nessuno ne sapeva nulla, se non all’ultimo minuto. Ovvio. Mica lo poteva sapere, la gente, che veniva. Renzi è venuto per i fans, non per i terremotati che chiedono diritti e giustizia. Ha parlato solo ai sindaci del cratere. Perchè non ha parlato ai terremotati? Paura dei fischi. Il premier vende fumo. Adesso che il Pd ha pure votato per depenalizzare lo spaccio delle droghe leggere, ne può regalare a tonnellate. Di fumo». E poi la conclusione sarcastica: «Ma cosa è venuto a fare? Errani ha detto che è tutto a posto, quasi tutti i terremotati sono rientrati in casa e i cassaintegrati hanno ritrovato tutti lavoro. E che 4 miliardi di contributi sono già stati stanziati. La visita è stata dunque inutile…».

            L’Arsenal torna a vincere dopo 9 anni


              A nove anni di distanza dall’ultima volta l’Arsenal torna a vincere un trofeo. I Gunners hanno conquistato la FA Cup battendo in finale l’Hull City 3-2 dopo i tempi supplementari. I tempi regolamentari si erano conclusi sul 2-2. Inizio shock per i londinesi: nel giro di dieci minuti infatti l’Hull City si porta sul doppio vantaggio grazie alle reti al 4’ di Chester e all’8’ di Davies. La squadra di Wenger reagisce e accorcia al 17’ su calcio di punizione di Santi Cazorla. Nella ripresa arriva il 2-2 che porta la firma di Koscielny, bravo ad anticipare tutti sugli sviluppi di un corner e a trafiggere il portiere con un rasoterra preciso. La gara si trascina fino ai tempi supplementari in un turbinio di emozioni. Giroud al 4’ di testa su cross di Ramsey colpisce in pieno la traversa. L’Arsenal continua a premere e trova il vantaggio al 5’ del secondo tempo supplementare. Giroud di tacco innesta Ramsey che di prima intenzione colpisce la sfera con un tiro di punta che si insacca alle spalle di McGregor. L’Hull non si arrende e per due volte sfiora il clamoroso 3-3 con Aluko, prima con un tiro a porta vuota dopo una avventata uscita di Fabianski che si spegne sul fondo poi con una conclusione da fuori sventata dallo stesso portiere dell’Arsenal. Per i Gunners si tratta dell’undicesima FA Cup conquistata. «Volevamo entrare nella storia e vincere. Abbiamo fatto entrambe le cose. Saper di poter recuperare è stato il punto chiave che ci ha tenuto in vita». Il tecnico dell’Arsenal Arsene Wenger è felice dopo la conquista da parte della sua squadra della FA Cup, arrivata dopo aver battuto in rimonta ai tempi supplementari l’Hull City per 3-2. «Sarebbe stato terribile perdere – ha aggiunto l’allenatore dei Gunners, tornati ad alzare un trofeo dopo nove anni di digiuno – Ma abbiamo recuperato. La squadra ha dimostrato che ne aveva». Al Bayern Monaco la Coppa di Germania. Dortmund ko Bayern Monaco conquista per la 17/a volta nella sua storia la Coppa di Germania. La squadra di Guardiola ha avuto ragione del Borussia Dortmund per 2-0 solo nei tempi supplementari, dopo che quelli regolamentari si erano conclusi sullo 0-0. A segno Robben e Muller in. Udinese 3 – Sampdoria 3 E’ terminato 3-3 l’anticipo della 38/a e ultima giornata di Serie A tra Udinese e Sampdoria. Alla rete di Okaka in apertura ha risposto Di Natale con una doppietta. Nella ripresa i blucerchiati si riportano nuovamente avanti con le reti di Eder e Soriano. Ancora Di Natale al 43’ segna il 3-3 finale.

              La spunta l’Atletico Madrid


                Pareggia con il Barcellona e vince la Liga Anche il Real s’inchina a Diego Simeone

                L’Atletico Madrid ha vinto l’edizione 2013/14 della Liga spagnola. I colchoneros hanno difeso il primato pareggiando 1-1 nell’ultima giornata del torneo al Camp Nou contro il Barcellona. La squadra di Simeone chiude così il suo campionato a 90 punti, tre in più del Barcellona e del Real Madrid, già tagliato fuori dai giochi nonostante il successo sull’Espanyol. Per l’Atletico Madrid si tratta del decimo campionato vinto. Eppure le cose si erano messe decisamente male inizialmente per gli ospiti, che in poco più di venti minuti hanno perso per infortunio prima Diego Costa, appena recuperato, poi Arda Turan. Le paure dei colchoneros si sono trasformate in incubo al 33’ quando Alexis Sanchez ha realizzato l’1-0 con un bolide di prima intenzione da posizione defilata finito sotto l’incrocio. Quello del secondo tempo è tutto un altro Atletico rispetto a quello timoroso della prima frazione. Al 1’ Villa con una conclusione improvvisa centra in pieno il palo, poi al 4’ è Godin con un poderoso colpo di testa sugli sviluppi di un corner a segnare il punto del pari zittendo il Camp Nou. Il Barcellona prova a reagire, Martino si gioca nel finale anche la carta Neymar. Al 19’ Messi segna da distanza ravvicinata l’ipotetico 2-1, ma l’arbitro annulla per fuorigioco della “Pulce”’. La difesa degli ospiti regge comunque senza troppi affanni fino al terzo e ultimo minuto di recupero: a 18 anni dall’ultima volta i colchoneros salgono di nuovo sul trono di Spagna. «Il lavoro è stato la chiave. E’ uno dei giorni più importanti nella storia dell’Atletico, vincere la Liga sul campo del Barcellona». Il tecnico dell’Atletico Madrid Diego Simeone è consapevole dell’impresa fatta dopo l’1-1 con il Barcellona che ha consentito ai colchoneros di conquistare la Liga. «Ringrazio i giocatori e le persone che hanno creduto in noi – ha proseguito – Ma ora dobbiamo preparare la finale di sabato in Champions con il Real Madrid». «Non abbiamo mai sottovalutato nessuno, la squadra ha sempre capito e si è comportata bene – ha aggiunto l’ex giocatore di Inter e Lazio – Lasciare Barcellona da campioni ci dà un’enorme felicità».

                Calcio internazionale


                  La vittoria di Davide contro Golia

                  L’Inter scarica Cambiasso Addio alla vecchia guardia


                    «Cambiassso? La nostra idea è quella di non proporre il rinnovo del contratto». Lo ha detto Piero Ausilio, ds dell’Inter, nel corso di una conferenza stampa ad Appiano Gentile a proposito del futuro di Esteban Cambiasso in scadenza di contratto. «Informalmente ci parlo tutti i giorni, abbiamo condiviso tante cose insieme e siamo amici. La stima è reciproca, in queste ora abbiamo parlato ufficialmente ed è stato detto che per motivi di strategia la nostra idea è quella di non proporre il rinnovo del contratto – ha spiegato il dirigente nerazzurro -. Tutta la vicenda si è conclusa in maniera amichevole». Ad Ausilio è stato chiesto come sostituirà l’Inter giocatori come lui, Zanetti, Milito e Samuel: «Preoccupati lo siamo, l’Inter recente ha costruito i propri successi su di loro. Ci mancherebbe che non ci sia preoccupazione a pensare di sostituirli ma una società deve fare una scelta, magari la più impopolare e difficile, ma farla, la volontà è di aprire un nuovo ciclo. Zanetti al di là dei compiti esatti sarà un dirigente dell’Inter, importante per la struttura, sarà un riferimento. Con Milito ci siamo detti già da qualche tempo cosa sarebbe accaduto a fine stagione. Sostituire quei giocatori comunque non sarà facile, ma sono sicuro che anche nella rosa attuale ci sono giocatori che possono avvicinarsi a quello che hanno fatto questi grandi campioni». Si prosegue ancora con il mercato che «in generale comunque sarà equilibrato e fatto di risorse che cercheremo di procurarci anche con le vendite».

                    Juve prima anche nella prevenzione degli infortuni


                      «L’Uefa raccoglie da 13 anni i dati di tutte le squadre e siamo sul podio tra le formazioni che hanno accusato meno problemi». Lo ha detto Fabrizio Tencone, responsabile dello staff medico della Juventus, nel corso della conferenza stampa a Vinovo alla vigilia dell’ultima partita di campionato contro il Cagliari. «Questi studi inoltre hanno portato a evidenziare un fatto – ha aggiunto – lo staff tecnico incide in modo significativo sul numero di infortuni. La preparazione è in grado di diminuirli e, sembrerà banale, ma chi si fa meno male vince». In sala stampa con il direttore dell’area medica Tencone, anche il responsabile sanitario Gianluca Stesina, il medico sociale Luca Stefanini, i massofisioterapisti Gianluca Scolaro, Marco Luison, Emanuele Randelli, Maurizio Delfini, Francesco Pieralisi e Dario Garbiero e il nutrizionista Matteo Pincella. «Tevez ci ha impressionato per il suo carattere, la sua dedizione e la voglia di essere sempre in campo». Ha detto Tencone, «Quest’anno abbiamo avuto meno infortuni», Per quanto riguarda Juventus-Cagliari, Tencone ha poi annunciato che «Giovinco ha un piccolo risentimento all’adduttore e in accordo col mister non sarà rischiato per l’ultima partita. Anche Vucinic ha un fastidio al ginocchio sinistro che dobbiamo monitorare e non giocherà». Il medico bianconero ha parlato anche di Gigi Buffon, protagonista di un’altra stagione ad alto livello: «dopo l’infortunio di 4 anni fa Buffon si è dedicato con continuità agli esercizi di prevenzione con grande successo».

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