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Le figurine di B tornano grandi come per la Serie A Sforzini in gialloblù fa le prove per la Champions


    Stagione 2006-07, nell’album Panini ci sono due grosse novità: per la prima ed unica volta troviamo la Juventus in Serie B mentre per la seconda volta, dopo il 1967-68 le foto dei calciatori sono in formato singolo come quelle della Serie A. Accade, ovviamente per l’ingombrante presenza bianconera, che dà lustro a tutto il torneo. In più, vengono aggiunti anche due aggiornamenti per ogni squadra. Il Modena non cambia tanto in confronto alla stagione precedente: fra i nuovi troviamo sull’album alcuni calciatori destinati a diventare molto famosi, ad iniziare da Iganzio Abate (attualmente nazionale), in arrivo dal Piacenza. Ci sono poi la ‘luce’ del centrocampo, Alex Pinardi, in arrivo dal Lecce, e persino un fratello d’arte, cioè Nicolas Frey, in Italia sulle orme di Sebastien. Per l’attacco invece ecco colui che indossa il numero 99 e cioè Ferdinando Sforzini. Proprio quello che, qualche anno più tardi, mi sarei ritrovato ad ‘attaccare’ sull album della Champions League 2010-11 con la maglia dei rumeni del Cluj… Proprio vero: le figurine fanno miracoli! Gli aggiornamenti del Modena sono Raffaele Longo, che arriva a gennaio dal Genoa, e Salvatore ‘Sasà’ Bruno,anch’egli giunto a gennaio 2007 dopo avere cambiato ben 14 maglie prima di arrivare sotto la Ghirlandina. Anche per la stagione 2007-08 nelle raccolte Panini ci sono novità per quanto riguarda la Serie B che, senza più Juventus, Genoa e Napoli cambia notevolmente. Infatti, come ormai consuetudine anche per la cadetteria, le ‘rose’ dei giocatori si allargano e quindi anche le figurine devono rimanere al passo,pertanto troviamo tutte le squadre con 20 giocatori raffigurati con 4 calciatori per ogni figurina, fra i quali finalmente rientra anche la foto del secondo portiere, ormai esclusa da diversi anni. In quella stagione rientrano in gialloblù Luca Ungari ed Enrico Fantini, ma chi invece dovrebbe consentire il salto di qualità è il nazionale colombiano Jorge Eladio Bolano. Non sarà così: disputerà un campionato senza infamia e senza lode,ma niente più. Anche Stefano Okaka arriva in gialloblù con ottime credenziali: la Roma lo manda a Modena a farsi le ossa ed il giocatore ripaga le attese giocando la bellezza di 33 partite segnando 7 reti, superando anche la concorrenza dei più esperti compagni di reparto come Colacone e, appunto, Bruno e Fantini. In quel Modena però ci sono anche Simone Gozzi, giunto dalla Reggiana, Stefano Lombardi, l’esperto e generoso Domenico Giampà e un ragazzino che promette bene, Cris Gilioli. Fa la sua ricomparsa, come detto, anche la figurina del secondo portiere: a fare da riserva a Frezzolini in quella stagione quell’anno il 12esimo (che però ha il numero 50 sulla maglia…) è Antonio Narciso.

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      Lo spazio quotidiano con le nostre rubriche

      di Sergio Bezzanti


        I segreti? Il rinnovamento è l’inclusione Se ‘funziona da 30 anni’, non è detto che continuerà per sempre


          Siamo notoriamente restii al cambiamento, sarebbe bello poter accendere l’interruttore del rinnovamento ogni qualvolta riusciamo a comprenderne la necessità ma è difficile cambiare le abitudini radicate in anni di vita, invece, è necessario perdere qualcosa del proprio ego per cominciare a guardare le cose per quello che effettivamente sono. Ciò detto, in questi giorni mi è stato chiesto di analizzare il fenomeno del calo (o del mancato aumento) di partecipanti nelle manifestazioni podistiche e della conseguente disaffezione degli sponsor. L’analisi sarebbe molto semplice per tutti, se solo si smettessero i panni dell’organizzatore e s’indossassero quelli del partecipante, o meglio ancora, dell’essere umano; non esiste in commercio un prodotto che può vantare una continuità di risultati positivi per 20/30 anni senza quasi rinnovarsi (anche la Coca Cola e la Nutella hanno cominciato da poco a personalizzare il loro prodotto), invece, nel mondo dello sport ci sono organizzatori che continuano a cavalcare l’onda degli anni ‘80 convinti che ‘siccome l’idea funziona da 30 anni’ debba continuare per sempre. Anche per un prodotto, detersivo o evento sportivo che sia, esistono i cicli cadenzati da: novità, crescita, successo e innovazione continua… a questa semplice regola non ci si può sottrarre. Il protagonismo è un altro dei fattori che impediscono la crescita o il rinnovamento di un progetto, è vero che in Italia un ‘dottore’ o ‘presidente’ non si nega a nessuno ma la capacita imprenditoriale e organizzativa non si trasmette di padre in figlio e, soprattutto, non si improvvisa. Chi vogliamo attrarre? Fate caso ai volantini promozionali degli eventi: riconoscete che sono fatti da uno del mestiere perché ciò che fa non sembra realizzato al computer. Purtroppo, invece, vale tutto (come si diceva da bambini) così, in un crescendo d’improvvisazione, la maggior parte della pubblicità di eventi sportivi è un’esaltazione delle possibilità di Photoshop: più colorato è meglio è, fotomontaggi a profusione, caratteri di ogni tipo in 10 cm quadrati di spazio, ecc., come se lo sport, occasione di svago e relax, dovesse considerarsi alla stregua di una continua festa di carnevale dove tutto è permesso. I’m sorry, non è cosi e si rischia solo di generare confusione e incomunicabilità. Se mi metto a parlare in dialetto locale sarò compreso da poche persone, se mi esprimo in italiano o in inglese avrò un pubblico più vasto… sintetizzo: alla maggior parte delle persone/partecipanti non piace essere etichettati e, per buona che sia la causa, saranno sempre una minoranza quelli che riusciremo a coinvolgere con il fàmolo strano; sarebbe ampiamente sufficiente (e vincente) far sentire le persone esseri umani migliori invece che appiccicargli nomignoli che non sempre si riescono a portare con orgoglio, senza contare il fatto che è molto più difficile invogliare uno sponsor con un fenomeno di nicchia… ma chissà perché, fare le cose semplici sembra terribilmente difficile. Concludendo, alla fine, è sempre meglio progettare la nostra idea in modo trasversale, caratterizzandola ma senza farla diventare una setta per pochi e, soprattutto, coinvolgendo il maggior numero di persone che a loro volta ne coinvolgeranno altre. Se questo non succede, vale la domanda della scorsa settimana: fermatevi e chiedetevi il perché. Vi parleremo anche d’altro, dalla prossima settimana, su queste pagine e su www.run530.it (3-fine)

          Stanziati 7,9 milioni di euro per 156 interventi nelle aree colpite


            Con una lentezza a volte esasperante, arrivano come gocce i soldi per la ricostruzione dopo le devastanti scosse del maggio 2012. Dopo gli stanziamenti delle scorse settimane, ora sarebbero in arrivo ulteriori 7,9 milioni di euro per 156 interventi nelle aree colpite dal sisma. Lo definisce l’ordinanza 137 del 6 novembre 2013 varata ieri pomeriggio dal presidente della Regione e Commissario delegato alla Ricostruzione, Vasco Errani che autorizza gli interventi e la spesa (esattamente 7 milioni e 952 mila euro) a valere sulle risorse provenienti dal Fondo per la ricostruzione (art. 2, comma 1, del Dl 74/2012 convertito con modificazioni dalla legge 122/2012). Con il provvedimento, vengono autorizzati interventi provvisionali indifferibili e urgenti di messa in sicurezza e la conseguente spesa prevista per ciascuno di essi nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Tra i 156 interventi, un numero consistente riguarda: la messa in sicurezza e ripristino della rete elettrica e della rete di distribuzione del gas, la sistemazione degli impianti di pubblica illuminazione e della rete fognaria, lavori di ripristino nei cimiteri, nelle chiese e negli impianti sportivi nonché la demolizione totale di fabbricati e demolizioni di edifici. Per circa 437 mila euro, la messa in sicurezza del Corpo H piano secondo del Policlinico di Modena, mediante riparazione e ripristino delle parti strutturali, non strutturali ed impiantistiche danneggiate dal sisma, finalizzato alla funzionalità della struttura sanitaria. Per ulteriori dettagliate informazioni, l’ordinanza è consultabile sul sito www.regione.emilia-romagna.it/terremoto nella sezione ‘Atti per la ricostruzione’, e sarà pubblicata sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Emilia-Romagna (Burert).

            Ricostruzione a Finale: prove di partecipazione


              Tante buone intenzioni sulla carta

              FINALE – Finale ci prova. La ricostruzione non è già di per sé un percorso semplice, perché tutto da inventare. A questo si aggiunge una rinascita dell’interesse dei cittadini per la partecipazione attiva. «Tutto di corsa», ci spiega l’architetto Monia Guarino dell’Università di Bologna, che fa parte del team che ha costruito il percorso partecipato con i cittadini e l’amministrazione comunale di Finale Emilia. «La legge regionale n. 3/2010 prevede già percorsi partecipati che possono incidere su alcune questioni specifiche: ma qui si tratta di applicare il tutto ad un contesto post-sismico, che riguarda situazioni ben più ampie e ci obbliga a forzare alcuni punti previsti dalla legge per trasformarli in uno strumento più flessibile ed adeguato sia per modi che per tempi. Ad esempio, la partecipazione è stata estesa a tutti i cittadini come portatori di interessi, mentre la legge prevede soggetti associati con un’identità specifica, realtà organizzate; qui dobbiamo inoltre raccogliere le esigenze dei cittadini sapendo che queste non possono comunque arrestare la corsa della ricostruzione pubblica e privata; il gruppo di coordinamento dell’ Università ha anche il compito di fare da sintetizzatore delle istanze dei cittadini, motivandole con supporti congrui di dati e osservazioni scientifiche, e da coordinatore tra cittadinanza e amministrazione comunale, in modo che la politica non partecipi direttamente alla discussione, cosa che aiuta la libertà delle riflessioni degli abitanti, ma si impegni a fornire le risposte, accogliendo le richieste o respingendole con le necessarie motivazioni». Il percorso quindi di cosa si occuperà? «Di fornire spunti strategici di riorganizzazione del territorio, sia dal punto di vista pubblico che privato. Seguiremo un calendario di attività organizzato per temi per facilitare la discussione. I soggetti coinvolti sono tanti: politici di diversi livelli (in questa prima fase presenti come uditori), tecnici pubblici e privati, cittadini e appunto l’Università. I facilitatori si occuperanno di porre ogni volta il tema della serata con domande come traccia di lavoro. È richiesta l’apertura al dialogo, il rispetto delle opinioni altrui, la consapevolezza sulle regole e i ruoli di questo percorso, la disponibilità al lavoro di gruppo, la capacità di sintesi. Tanti tavoli nella serata per ogni gruppo di lavoro, perché le idee migliori nascono durante la pausa caffè». Da dove si parte? «Dalla composizione di un inventario delle esigenze e delle criticità di questo territorio e delle aspettative e delle opportunità. È necessario migliorarsi quindi mettere sul tavolo tutto quello che il territorio rappresenta anche al di là del sisma e dei danni che questo ha provocato. Avremo in questo modo per l’incontro successivo una lista di problemi da discutere e da risolvere. I temi di partenza riguardano il centro storico, la viabilità, il paesaggio del fiume, il patrimonio rurale, le aree commerciali e produttive e l’abitare Massa Finalese». Già interessante la partecipazione dei cittadini, circa un centinaio gli iscritti, abbastanza equamente distribuiti in semplici cittadini, imprenditori ed esercenti, rappresentanti di associazioni locali. Il percorso è suddiviso in due fasi, quella di pianificazione e quella di progettazione, e si concluderà a giugno 2014. nKatia Motta

              San Prospero: due nomadi finiscono nei guai per furto


                SAN PROSPERO – Nuovo, ennesimo, episodio di microcriminalità sul nostro territorio. I carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Carpi hanno arrestato l’altra sera 2 nomadi residenti a Correggio per furto su un’auto in sosta. I due, dopo aver spaccato il vetro di una Fiat Punto parcheggiata nei pressi dell’Ufficio postale di San Prospero, hanno asportato la borsa che la proprietaria del veicolo aveva lasciato incustodita in auto sul sedile, contenente 500 euro e uno smartphone Samsung. Alcuni testimoni in transito hanno avuto la prontezza di chiamare il 112 indicando il tipo di veicolo adoperato dai malviventi per la fuga e, immediatamente i carabinieri della Compagnia di Carpi hanno attivato il piano di controllo straordinario del territorio impiegando un congruo numero di macchine lungo le strade adoperate dai malviventi per la fuga. Particolare riguardo è stato dato ai controlli nei pressi dei campi nomadi ed infatti l’autovettura segnalata, una Fiat Punto rossa, è stata intercettata a Carpi lungo via Nuova Ponente. A bordo c’erano due giovani nomadi residenti a Correggio con numerosi precedenti di polizia, in possesso della stessa somma di denaro asportata ed il telefonino con le chiavi di casa della signora. Sono stati arrestati e nel pomeriggio si avrà la direttissima

                Dopo il terremoto


                  Lenta ripartenza

                  Donazione dal Titano a Camposanto


                    CAMPOSANTO – Dal Titano un’offerta per proseguire nella ricostruzione di Camposanto, uno dei comuni del modenese colpiti dal terremoto del 2012. La Croce rossa sammarinese, per mano del suo presidente Raimondo Fattori, ha infatti donato ad Antonella Baldini, sindaco di Camposanto, un assegno di 25mila euro: il passaggio di consegne si e’ tenuto a Palazzo Begni alla presenza dei rappresentanti delle segreterie di Stato agli Esteri e alla Sanita’. A seguito del terremoto del maggio 2012, Camposanto ha registrato 27 vittime piu’ ingenti danni a case ed edifici pubblici. La solidarieta’ si e’ messa in moto da tutta Italia e da San Marino. Il Sindaco ha spiegato che oggi il paese sta predisponendo un piano di ricostruzione, pubblico e privato, e uno studio di fattibilita’ che interessa gli edifici scolastici.

                    San Felice: sabato visite guidate in chiesa


                      SAN FELICE – Sabato la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna, in collaborazione il Comune e la Parrocchia di San Felice sul Panaro, l’Arcidiocesi e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, organizza visite guidate al cantiere della Chiesa Parrocchiale di San Felice Vescovo Martire. L’appuntamento è davanti al sagrato della Chiesa alle ore 10 e le visite si svolgeranno per piccoli gruppi dalle 10 alle 13. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna ha inoltre attivato una collaborazione con la Facoltà di Architettura dell’Università di Venezia per il rilievo e lo studio delle strutture murarie della chiesa per la quale, nel piano di ricostruzione 2013-2014 sono già stati stanziati due milioni di euro.

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