Sulle fondamenta longobarde datate al 752 e attribuite al re Astolfo fu eretta una pieve romanica consacrata nellanno 1184, ma lintervento più significativo fu affidato nel primo decennio del XVI secolo allarchitetto Baldassarre Peruzzi che disegnò la nuova facciata di impronta bramantesca non senza procurare danni allinterno, dove fece abbattere alcune campate della navata, ridotta così nella lunghezza rispetto a quella delledificio originario. Il campanile, altro quasi 50 metri, è stato recentemente restaurato ed è comprensibilmente tra i simboli della skyline cittadina. Quando tra il 1886 e il 1887 sotto la supervisione dellingegnere Achille Sammarini fu eliminata la copertura della navata con volte a botte inserita anche questa dal Peruzzi al principio del Cinquecento, venne alla luce uno straordinario ciclo di affreschi depoca romanica, quindi coevo alla consacrazione della chiesa (XII secolo), con scene della vita di Cristo e di altri episodi del Vangelo. Lesecuzione di queste pitture parietali viene giudicata dagli esperti piuttosto raffinata e accostabile agli affreschi che decorano la bella pieve di San Faustino nei pressi di Rubiera. Altri affreschi più tardi, riconducibili alle scuole locali del primo Quattrocento, sono conservati nelle due cappelle laterali di San Martino e di Santa Caterina dAlessandria. In questo gioiello architettonico e pittorico a cui va la sincera devozione della popolazione carpigiana è custodito anche il sarcofago marmoreo, opera di Sibellino da Caprara, che custodisce le spoglie del capostipite della dinastia signorile dei Pio, Manfredo I. Sulle fondamenta longobarde datate al 752 e attribuite al re Astolfo fu eretta una pieve romanica consacrata nellanno 1184, ma lintervento più significativo fu affidato nel primo decennio del XVI secolo allarchitetto Baldassarre Peruzzi che disegnò la nuova facciata di impronta bramantesca non senza procurare danni allinterno, dove fece abbattere alcune campate della navata, ridotta così nella lunghezza rispetto a quella delledificio originario. Il campanile, altro quasi 50 metri, è stato recentemente restaurato ed è comprensibilmente tra i simboli della skyline cittadina. Quando tra il 1886 e il 1887 sotto la supervisione dellingegnere Achille Sammarini fu eliminata la copertura della navata con volte a botte inserita anche questa dal Peruzzi al principio del Cinquecento, venne alla luce uno straordinario ciclo di affreschi depoca romanica, quindi coevo alla consacrazione della chiesa (XII secolo), con scene della vita di Cristo e di altri episodi del Vangelo. Lesecuzione di queste pitture parietali viene giudicata dagli esperti piuttosto raffinata e accostabile agli affreschi che decorano la bella pieve di San Faustino nei pressi di Rubiera. Altri affreschi più tardi, riconducibili alle scuole locali del primo Quattrocento, sono conservati nelle due cappelle laterali di San Martino e di Santa Caterina dAlessandria. In questo gioiello architettonico e pittorico a cui va la sincera devozione della popolazione carpigiana è custodito anche il sarcofago marmoreo, opera di Sibellino da Caprara, che custodisce le spoglie del capostipite della dinastia signorile dei Pio, Manfredo I.