Nel video l’intervista al Maggiore Vito Ristallo, Comandante della Compagnia di Modena

“Caffè”, “amica”, “giochino”, “un fratello grosso”, “chiave piccola”, “due cariche batterie”, “casello grande”, “motore”, questi tutti termini convenzionali per concordare le consegne di droga tra incalliti venditori ed assuefatti consumatori. La città di Castelfranco Emilia era diventata l’epicentro del traffico di sostanze stupefacenti. Nelle prime ore del mattino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena hanno eseguito 5 custodie cautelari in carcere, 1 arresti domiciliari e 5 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti delle persone resesi responsabili, anche in concorso tra loro, dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, iniziata nel mese di marzo 2017 e protrattasi fino al mese di giugno 2018, ha permesso, grazie alle attività tecniche ed alle diverse testimonianze raccolte, di documentare i numerosi episodi di spaccio. Nel corso delle indagini sono stati identificati 87 acquirenti e documentati oltre 100 episodi di spaccio. Il gruppo di soggetti, di nazionalità marocchina, tunisina ed albanese, operavano in strada, nei pressi di parchi cittadini ed esercizi pubblici, soprattutto nel territorio del comune di Castelfranco Emilia, nonché in numerosi altri territori della provincia modenese e di quelle limitrofe, con una vendita al dettaglio previo contatto telefonico e successivo appuntamento. Durante le investigazioni sono state anche raccolte prove per contestare ad uno degli indagati le sue responsabilità in tre furti in appartamento che hanno fruttato un bottino complessivo di 8.000 euro in oro.