È stato convalidato l’arresto di Franco Cioni ma per il 73enne, responsabile di aver soffocato con un cuscino la moglie malata da tempo, il Giudice per le indagini preliminari ha revocato gli arresti domiciliari, rimettendolo in libertà in attesa del processo. Il Gip ha ritenuto insussistente il rischio di fuga o di reiterazione del reato. Il pensionato dopo aver compiuto l’estremo gesto ed essersi costituito ai Carabinieri era ristretto alla misura cautelare presso l’abitazione della cognata, ma durante le indagini ha sempre collaborato con gli inquirenti. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’anziano, visibilmente provato, ha ribadito quanto aveva dichiarato fin da subito ai militari: ha deciso di mettere fine alle sofferenze della moglie Laura, perché non sopportava più di vederla in quello stato. Oltre ad ammettere le sue responsabilità il 73enne ha raccontato del forte legame che lo univa alla consorte e di come durante questi anni l’avesse sempre accudita e seguita con amore.  Franco Cioni è stato riaccompagnato a casa della cognata che si è offerta di ospitarlo per non lasciarlo solo e per evidente che l’uomo possa lasciarsi andare a gesti inconsulti. Intanto il suo legale ha avanzato la richiesta di una consulenza psichiatrica al fine di valutare se durante l’omicidio della consorte fosse totalmente capace di intendere e di volere.