Una piccola boccata d’ossigeno prima delle nuove strette in vista dell’Epifania. L’Italia intera oggi si tinge di arancione per un solo giorno e per poche ore ci sarà la possibilità di godere dei negozi aperti e di spostarsi all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22, orario di inizio del coprifuoco. Da domani, per i prossimi due giorni si ritornerà in zona rossa con lo stop a qualsiasi tipo di spostamento al di fuori del proprio comune salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità urgenti. Inoltre le persone che si muovono per questi motivi non possono essere più di due, a meno che non portino con sé minori di 14 anni o disabili non autosufficienti conviventi. Restano inoltre chiusi bar e ristoranti, che possono lavorare solo con asporto e consegna a domicilio e serrande abbassate anche per i negozi. Ma cosa succederà dal 7 gennaio al 15, data di scadenza del Dpcm di Natale? L’unica cosa che al momento appare certa è che sicuramente non potremo ancora ritornare alla normalità visto l’andamento della curva del contagio. Sembra infatti che il governo stia lavorando a un provvedimento ponte, con l’ipotesi di zona rossa nella week and del 9 e 10 gennaio, e giallo nei giorni del 7 e 8. Dal 11 al 15 gennaio invece si sta valutando di ritornare alla suddivisione per fasce sulla base dell’indice Rt delle singole regioni. Inoltre è possibile che gli spostamenti tra Regioni non saranno autorizzati, nemmeno tra Regioni gialle, e che quindi proseguirà anche dopo l’Epifania il blocco scattato dallo scorso 21 dicembre. Per quanto riguarda cosa succederà dopo il 15 gennaio, l’ipotesi dell’esecutivo, avanzata dal ministro Franceschini è quella dell’introduzione di una “zona bianca” che ha l’obiettivo di consentire in alcune aree d’Italia la ripartenza di ristoranti, bar, cinema, teatri, musei, palestre e piscine. Se la proposta si concretizzerà, verrà formalizzata nel nuovo Dpcm o in un decreto legge a ridosso di quella data.