Ferrari e Fiat Chrysler Automobiles ora sono due aziende a tutti gli effetti distinte

3 gennaio 2016: segnatevi questa data, perché è un giorno storico per la Ferrari. Con una nota diramata a metà mattina, il Gruppo Fiat Chrysler Automobiles ieri ha ufficializzato l’avvenuto scorporo della casa di Maranello: in pratica, da domenica, Fca e Ferrari sono due società totalmente separate. Un passaggio annunciato da mesi e che rappresenta una svolta per il Cavallino Rampante. Un passaggio che arriva alla vigilia di un altro appuntamento chiave: domani, infatti, Ferrari debutterà a Piazza Affari, dopo l’esordio a Wall Street di fine ottobre.

Tempo di grandi cambiamenti, insomma, per la Rossa, a nemmeno un anno e mezzo dall’arrivo alla presidenza di Sergio Marchionne. Con la quotazione, il manager punta a spremere al massimo il valore del marchio per ottenere denaro liquido utile ad altre operazioni. E, magari, anche a Fiat. Ferrari, infatti, sbarca in Borsa e la sua nuova sede legale è ad Amsterdam, ma il controllo resta saldamente nelle mani della famiglia Agnelli e di Piero Ferrari. Il Cavallino sarà per il 23,5% in mano a Exor (la holding guidata da John Elkann) e per il 10% al figlio del Drake, ma le normative di diritto societario olandesi concedono ai soci di lungo periodo poteri di voto maggiorati, con il risultato che, di fatto, in assemblea, gli Agnelli peseranno per il 33% e Piero Ferrari per il 15. La separazione da Fiat, in altre parole, è tutt’altro che un divorzio.

La domanda che gli operatori finanziari si fanno è quanto possa valere il marchio del Cavallino, dopo che a Wall Street la valutazione si è avvicinata ai 10 miliardi di dollari. La risposta arriverà nell’arco della prossima settimana. Da oggi avverrà l’assegnazione dell’80% di Ferrari ai soci di Fca e ai detentori di obbligazioni convertibili della società olandese. Il primo giorno di quotazione regolare delle azioni Ferrari sarà venerdì.