Nel video l’intervista a Franco Zavatti, Cgil Modena-Coordinamento legalità

In data 31 marzo esce il testo completo sul sito UIF-Banca d’Italia, come sempre molto documentato, sui dati raccolti in merito alle “segnalazioni sospette di riciclaggio” economico, relativi al 2° semestre 2020 che abbiamo fresco alle spalle.

Avendo già recentemente citati alcuni dati pesanti che riguardano anche le nostre province, ci limitiamo a soffermarci su una mappatura che il Report sbatte alla nostra attenzione e su cui si dovrà, e per davvero, riflettere ed agire molto concretamente sul fronte del contrasto all’espansione della economia malavitosa in Emilia Romagna e a Modena.

– In primis, vediamo bene che il 2020 è stato un anno record nazionale per le segnalazioni pervenute alla Direzione Nazionale UIF, con ben 113.187 casi segnalati: un +7,2% sul precedente anno. E pagina 12 mostra la triste mappa che descrive, coi colori dal giallo al rosso scuro, la “distribuzione del numero di segnalazioni in quartili e per provincia” ; cioè il numero dei casi segnalati ogni  100.000 abitanti e per ogni provincia (allegato 1).

L’Emilia Romagna è la 1° regione rossa, seguita da Sicilia, Calabria,…

– La tabella di pagina 14 mostra le 7.810 segnalazioni partite dalla nostra regione, suddivise per ogni provincia: Bologna è 1° con 1.852 casi, poi Modena con 1.060, Reggio Emilia con 1.005, Parma con 880…cioè, si ricicla di più nell’occidente emilianoromagnolo !

L’allegato 2 riporta la mappatura, sempre in quartili provinciali, le segnalazioni riguardanti le operazioni finanziarie di sospetto “finanziamento del terrorismo” internazionale.

La nostra regione vede tre province rosse – Modena, Ravenna, Forlì Cesena – e due arancione: Parma e Bologna.

– Sconcertanti i dati sul Money Transfer, e cioè gli affari sporchi coi “paradisi fiscali” .

La pagina 28 dice che su questo versante nero, nel 2020 sono cresciute le segnalazioni nazionali del 6,6% rispetto l’anno precedente. Ma però, attenzione, con una crescita pesantissima di ben il 72,3% delle operazioni effettuate, raggiungendo l’incredibile N° 219.089 .

E la nostra regione ? L’allegato 3 che mostra la ” distribuzione degli importi segnalati in quartili e per provincia” dice che per i traffici coi paradisi fiscali, siamo la 1° regione sul podio nero, con le più rosse Parma, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna.

– C’è poi una Mappatura aggiuntiva e “nuova” nei Report UIF, che riassume il traffico di “bonifici verso Paesi a fiscalità privilegiata o non cooperante“, cioè paradisi fiscali più raffinati .

L’allegato 4 certifica le nostre province più rosse: Piacenza, Reggio e Modena.

Le “modalità” per trafficare questi affari illegali e malavitosi sono elencati a pag.38 e si basano su versamenti/prelievi con, in ordine di gravità, esecuzione di bonifici, poi vendita/acquisto di titoli azionari, emissione di assegni, e infine uso del contante.

– Infine, pag. 40 riporta la tabella che riassume gli “importi suddivisi per settori di attività economica del cliente” segnalato. E sono: industria, edilizia, agricoltura, commercio, servizi, intermediari finanziari. Vediamo cioè quella che potrebbe essere la descrizione della nostra rete economica-produttiva emilianoromagnola.

 

Non numeri! Ma una realtà virale molto pesante ed in evidente peggioramento nel pieno della pandemia.

Il sindacalismo confederale, e la Cgil in particolare, insiste per accelerare e rafforzare le concrete iniziative di prevenzione.

Queste immagini del Report, confermano sportelli sempre più aperti all’economia illegale e mafiosa in questi nostri territori che si basa anche sullo sfruttamento del lavoro nero.

Insistiamo nel richiedere il necessario lavoro dei Tavoli Provinciali di Legalità, per approfondire questi dati dannosi ed avviare progetti concretissimi di prevenzione, rivolti all’imprenditoria più esposta e consulenze professionali.