Se il Governo stringe sulle misure per contenere il virus, l’Emilia-Romagna stringe di più. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dato il via a una più forte limitazione sulle attività motorie, che fino al 25 marzo saranno consentite solo se svolte individualmente, rispettando le distanze di sicurezza e unicamente nei pressi della propria abitazione. Non sarà inoltre consentito spostarsi nelle seconde case nel week end e sono stati chiusi i punti alimentari in aree di servizio non autostradali così come i punti vendita alimentari nelle ferrovie.  Tutto resta invece invariato su un altro fronte che negli ultimi giorni era finito sul tavolo del Governo, ovvero la stretta sugli orari dei supermercati e dei negozi di alimentari, compresa la chiusura domenicale. Per questo le Regioni, senza attendere il via da Roma, hanno messo in campo misure autonome, in taluni casi anche più restrittive, come in Emilia-Romagna. Una nuova ordinanza firmata questa mattina dal presidente Stefano Bonaccini impone in tutte le nostre province la chiusura domenicale e nei giorni festivi, già da domani e fino al 3 aprile, di tutti i supermercati, anche alimentari, ad esclusione di farmacie e parafarmacie. Il provvedimento prevede anche la chiusura al pubblico dei cimiteri comunali, garantendo, comunque, l’erogazione dei servizi di trasporto, ricevimento, inumazione, tumulazione e cremazione delle salme. La nuova ordinanza sospende inoltre i mercati ordinari e straordinari, i mercati a merceologia esclusiva, mercatini e fiere, compresi i mercati a merceologia esclusiva per la vendita di prodotti alimentari. Restrizioni particolari arrivano poi per la provincia di Rimini, con la sospensione generalizzata delle attività economiche ad esclusione di quelle essenziali e un riassetto della mobilità per potenziare i controlli sugli spostamenti. Per la provincia romagnola non si esclude l’opportunità di prefigurare una vera e propria zona rossa data la preoccupante evoluzione epidemiologica in quei territori.