La norma contro i rave party approvata dopo i fatti di Modena verrà cambiata nella conversione in Parlamento. La notizia viene da Roma, e già si parla di una retromarcia da parte del nuovo Governo. Probabilmente saranno abbassate le pene massime da sei a quattro anni, in modo tale da non prevedere l’arresto immediato e le intercettazioni telefoniche, che scattano quando la condanna è superiore ai cinque anni. Sarà poi circoscritta la fattispecie, limitata unicamente ai rave, così da non poterla utilizzare come ad oggi sarebbe invece possibile fare per una qualsiasi “invasione di edifici”, comprendendo ad esempio anche l’occupazione di una scuola. In questo senso verrebbero indicati come oggetto della norma i “raduni musicali non autorizzati” con la possibilità di legarli, come ha detto la premier Giorgia Meloni, allo spaccio e uso di droghe”. Il decreto legge, lungamente discusso fin dalla sua firma, è stato approvato dal consiglio dei ministri il 31 ottobre con un testo che prevede la pena della reclusione da 3 a 6 anni, multe da 1000 a 10.000 euro e la confisca delle cose che servirono o “furono destinate a commettere il reato” così come quelle usate per realizzare le finalità dell’occupazione. Pene che scattano di fronte a un fatto commesso, dice il testo, da più di 50 persone allo scopo di organizzare un raduno dal quale possa derivare un pericolo per l’ordine pubblico o la pubblica incolumità o ancora la salute pubblica.