Con la piena unanimità da parte delle assemblee plenarie dei tre consorzi, il Consorzio tutela Lambrusco è ora realtà e sarà pienamente operativo a partire dal 1° gennaio del 2021. Dopo il parere favorevole espresso all’unisono lo scorso 26 giugno da parte dei Consigli di amministrazione, ora è arrivata anche la tappa definitiva con l’approvazione da parte delle assemblee dei rispettivi consorzi. Riunitesi lunedì 28 settembre, le assemblee hanno sancito la fusione per incorporazione del “Consorzio tutela del Lambrusco di Modena”, del “Consorzio per la tutela e la promozione dei vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e Canossa” e del “Consorzio di tutela vini del Reno Doc”. Il nuovo Consorzio rappresenta otto denominazioni che si trovano tra Modena e Reggio Emilia  per un totale di circa 16.600 ettari vitati e una produzione che nel 2019 è stata di poco più di 42 milioni di bottiglie di Lambrusco Doc, che salgono a quasi 170 milioni prendendo in considerazione anche quelle certificate Igt . “Si tratta di numeri importanti per un vino che ha tante anime e interpretazioni a seconda delle molteplici varietà utilizzate e dei differenti territori nei quali ha trovato dimora. I tempi erano ormai maturi per la creazione di un unico Consorzio che facesse da regia – spiega  il presidente Biondi -.  Il Lambrusco è già conosciuto in tutto il mondo, ma ora può rappresentare meglio e con più coerenza rispetto al passato l’immagine dell’Italia in moltissimi contesti sia nazionali che internazionali”.