Da un lato c’è la descrizione dell’economia nell’anno 2021. Dall’altro le prospettive future. Luci e ombre emergono dall’ultima indagine congiunturale sull’industria manifatturiera della nostra regione. Unioncamere, confindustria e intesa Sanpaolo hanno fotografato un 2021 dai numeri più che positivi: un rimbalzo della produzione dell’11,5 per cento rispetto al 2020, che sostanzialmente torna ai livelli del 2019, un fatturato da più 13,2 per cento, un Pil da più 7, una crescita regionale prima in Italia insieme a quella del Veneto. Ancora più positiva per Modena, provincia trainante della crescita regionale insieme a Ferrara. Ma il capitolo che si apre con il 2022 mette a serio rischio la ripresa. Già negli ultimi mesi del 2021 la rarefazione delle materie prime e l’aumento esponenziale dei costi dell’energia hanno gettato le prime ombre. Con lo scoppio della guerra in Ucraina è l’incertezza che regna sui prossimi mesi. Il solo export nei confronti della Russia vale 1,2 miliardi di euro, mentre dall’Ucraina vengono importate materie importanti, ora bloccate, come olio di girasole, cereali ma anche argilla e pietrisco fondamentali per il settore ceramico. Senza considerare il gas, che dalla Russia vale 5 miliardi. Il quadro è complesso, spiegano dalla sede di Unioncamere regionale, e pieno di incertezza per quanto riguarda il risultato dei negoziati e l’effetto delle sanzioni