I dati sulla siccità dovuti alla scarsità d’acqua sono molto preoccupanti. Non tutta l’acqua immessa viene effettivamente erogata agli utenti finali: solo a Modena più di un terzo dell’elemento viene perso nella rete idrica, superando la media nazionale. È ciò che emerge da uno studio svolto da Lapam Federimpresa sulla dispersione idrica. Proseguendo poi con l’analisi dei dati pubblicati dall’Istat, sarebbero oltre 7 i milioni di metri cubi di acqua che si “perdono” nel comune modenese, il 36,7% dell’acqua immessa in rete. Numeri che danno il senso di una emergenza che va affrontata in fretta e che non riguarderebbe solo l’agricoltura, ma anche il versante della manifattura: in provincia sono infatti 2mila le imprese che operano nei settori più idro-esigenti come quello estrattivo, seguito dal tessile, petrolchimica, farmaceutica, gomma e materie plastiche, vetro ceramica, cemento, carta e prodotti in metallo. Da qui parte l’appello dell’associazione, che sottolinea come sia necessario affrontare nel minor tempo possibile l’emergenza, per esempio prevedendo meccanismi di raccoglimento dell’acqua piovana quando si verificano eventi atmosferici di portata eccezionale, evitando così che questa si disperda a valle, per poi utilizzarla in caso di necessità.