Sgominato un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati fallimentari e tributari oltre che al riciclaggio dei proventi illeciti. Gli uomini della Guardia di Finanza di Bologna hanno eseguito 25 misure cautelari in tutta Italia e sequestrato beni per oltre 32 milioni di euro. Dalle indagini è stato ricostruito come la consorteria investigata, nota come “banda del buco” e composta da bancarottieri “seriali”, fosse deputata alla continua acquisizione di società in crisi, ma dotate di apprezzabili asset, da depredare e condurre al fallimento. Nel dettaglio l’organizzazione, una volta subentrata alla guida, nel corso del 2020, di un gruppo societario dell’hinterland bolognese operante nei settori della dermo-cosmesi e della Grande Distribuzione Organizzata, con ben 32 supermercati dislocati tra Emilia-Romagna, Veneto, Toscana, Lombardia e Friuli Venezia Giulia, abbia effettuato vere e proprie operazioni di “sciacallaggio” ai danni delle persone giuridiche, causandone il dissesto. Tra le principali operazioni contestate, figura il fallimento pilotato di 25 punti vendita. Gli ingenti proventi illecitamente accumulati sono stati re-investiti in nuove iniziative imprenditoriali. Dagli accertamenti è emerso che i soggetti sinici erano inseriti in un sistema di trasferimento dei fondi illeciti, derivanti da reati fallimentari e fiscali, attraverso canali estranei ai tradizionali circuiti finanziari, così da aggirare anche i presìdi anti-riciclaggio