Nel video l’intervista a Avv. Cosimo Zaccaria, Legale familiari di Alice Neri

La fuga in Francia nei giorni successivi alla tragedia e il fatto che possa verosimilmente essere stata l’ultima persona ad aver visto in vita Alice Neri. Questi i due indizi che avrebbero indotto i giudici del Tribunale del Riesame a rigettare la richiesta di scarcerazione di Mohamed Gaaloul, il 29enne tunisino principale indiziato per la morte della 32enne di Ravarino trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Concordia. Nelle motivazioni depositate nei giorni scorsi, in trenta lunghe pagine che analizzano nel dettaglio le ultime ore di vita di Alice, i giudici hanno reso noti i motivi che hanno portato a confermare integralmente l’ordinanza cautelare nei confronti dell’uomo. Nell’ordinanza che motiva il rigetto i giudici parlano di un soggetto dalla personalità estremamente violenza e priva di freni inibitori, capace di attuare e organizzare la distruzione del cadavere. In più evidenziano che pur non essendo ancora possibile ricostruire né il movente né la dinamica dell’omicidio, l’unica ricostruzione ritenuta plausibile potrebbe essere quella dell’omicidio volontario, spinto da un possibile movente sessuale con una violenza o un tentativo di aggressione. Motivi per il quale hanno ritenuto sussistere per l’iniziato il pericolo di fuga. Intanto sulle cause che hanno portato alla morte di Alice i giudici avrebbero escluso la tesi sostenuta dalla difesa circa l’assunzione di un mix letale di droghe e farmaci. Motivazioni che per l’avvocato della famiglia della vittima, Cosimo Zaccaria farebbero emergere una situazione di gravissima gravità indiziaria a carico del 29enne.