FONDAZIONE GIMBE, CRITICITA’ SCUOLE: MANCANO SCREENING RIGOROSI

La didattica in presenza al 100% secondo Gimbe è messa a rischio da criticità ancora non risolte. Da una parte una fetta di studenti e personale non è vaccinata, dall’altra, mancano seri protocolli di screening e sistemi di aerazione

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Calano i nuovi casi, restano stabili i decessi, ma l’attenzione non deve abbassarsi, soprattutto sul fronte scuole. A dirlo è la Fondazione Gimbe, che al suo consueto monitoraggio settimanale ha aggiunto un’analisi sulle criticità evidenziate da quando gli studenti sono tornati sui banchi. Secondo le evidenze scientifiche il rischio zero non esiste, come testimoniato anche dai 35 positivi già registrati nella nostra provincia, ma per Gimbe è possibile minimizzarlo, agendo sui problemi registrati ad oggi. Come? Intanto incrementando la vaccinazione. Quasi un milione e mezzo di ragazzi non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose, con forti differenze tra regioni. In Emilia-Romagna, il 30,2% della fascia 12-19 anni risulta scoperto, dato che ci colloca appena sotto la media nazionale. Va meglio il fronte insegnanti, ma anche qui, il 6% in Italia non ha risposto all’appello della vaccinazione. Dall’altra parte, manca secondo Gimbe una strategia di screening sistematico di personale e studenti. Il piano di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità non prevede lo screening periodico e sistematico, ma solo una campagna di testing a campione che coinvolgerà circa 110mila studenti delle “scuole sentinella”, utilizzando test molecolare su campione salivare. Un test facile e non invasivo, ma con una sensibilità limitata. Un altro capitolo non meno importante per Gimbe è quello dell’areazione degli ambienti. Ad oggi, la lotta al virus su questo fronte è affidata pressoché solamente al “Protocollo finestre aperte”, la cui efficacia dipende dalla sensibilizzazione del personale scolastico e dalla ventilazione continuativa degli ambienti durante le attività, condizionata anche dalle condizioni meteo. Queste criticità interne alle scuole, a cui si aggiungono quelle sui trasporti, secondo Gimbe mettono a rischio quello che è l’obiettivo principale di questo anno scolastico: il mantenimento delle lezioni in presenza al 100%.