Dopo tre giorni di zona arancione, da oggi e fino alla mezzanotte di domenica 3 gennaio tutta l’Italia ritorna in zona rossa, quella che prevede le misure più restrittive che il Dpcm aveva già previsto durante le festività natalizie. Vietati dunque gli spostamenti fuori dal proprio comune se non per motivi di lavoro, salute o necessità, per tornare alla propria residenza, domicilio o abitazione, o per raggiungere le seconde case nella propria regione. Gli spostamenti, sempre con autocertificazione, nell’ambito di 30 chilometri sono consentiti solo se si parte da un centro con meno di 5.000 abitanti con il divieto però di raggiungere il capoluogo di provincia. La nuova colorazione non cambia le norme che riguardano bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie che sono aperti soltanto per il servizio di asporto (entro le 22) e per la consegna a domicilio. Tornano invece a chiudere i negozi, che avevano riaperto lunedì 28 fino a ieri, mentre restano aperti alimentari e i supermercati, ma anche farmacie, librerie, tabaccherie, parrucchieri, fiorai e profumerie. Come per le festività è possibile ospitare a casa massimo due persone rispettando gli orari del coprifuoco ed è altresì possibile muoversi per raggiungere amici o parenti, i cosiddetti congiunti: anche qui vige il limite delle due persone in cui non rientrano minori di 14 anni e persone non autosufficienti. La zona rossa durerà ancora fino al 3 gennaio compreso, poi ci sarà la finestra arancione del 4 gennaio e poi il 5 e 6 gennaio si tornerà in zona rossa. Dopo il 7 gennaio saranno in vigore le prescrizioni stabilite dal Dpcm del 3 dicembre, che scadrà il 15 gennaio. Almeno fino ad allora non si prevedono riaperture per palestre, piscine, cinema o impianti sciistici.