Dal 1918 ad oggi non sono mai stati così pochi i modenesi. L’effetto del Covid, che ha caratterizzato tutto il 2020, è uno dei fattori che segnano i dati resi noti dal Comune di Modena, che registrano nell’anno appena concluso un calo di oltre 600 unità della popolazione modenese, che ha toccato quota 186.104. A incidere soprattutto è il maggior numero di morti rispetto ai nuovi nati, nonostante siano circa 400 in più gli immigrati rispetto a chi se ne è andato. La popolazione residente al 31 dicembre 202 evidenzia come, dopo tre anni consecutivi di crescita, ci sia stato un calo di 637 unità rispetto all’anno precedente a causa di un saldo naturale di -1.035 unità. Nell’anno della pandemia si tratta del saldo naturale più basso dopo quello registrato nel 1918, anno di guerra e anche in quel caso di epidemia. Nel 2020 si evidenzia anche un calo delle nascite rispetto agli anni precedenti (circa 150 in meno: 1.316 contro le 1.471 del 2019), dovuto al sempre più ridotto numero di donne residenti in età feconda. Le statistiche evidenziano, inoltre, un ulteriore invecchiamento della popolazione. L’indice di vecchiaia (dato dal rapporto tra ultrasessantacinquenni e minori di 15 anni) si attesta a 185 anziani ogni 100 giovani, e l’età media di tutti i residenti è di 45,6 anni (nel 2019 era 45,4) con un ulteriore calo nelle età infantili. La popolazione straniera ammonta a 29.350 unità (+ 181 rispetto al 2019): i più rappresentati sono rumeni, marocchini, filippini, ghanesi e albanesi.