Una piena del Panaro classificata Rt50; che in altre parole significa che un evento come quello di domenica si vede una volta ogni 50 anni. Lo hanno riassunto i tecnici tutt’ora al lavoro sugli argini e questi dati sono stati riportati oggi in consiglio comunale di Modena. La massa d’acqua che ha gonfiato il Panaro è stata così ampia da creare fenomeni di “rigurgito” sul Naviglio e sul torrente Tiepido, che a sua volta ha tracimato, facendo andare sott’acqua la località della Fossalta e ad Albareto. In particolare, all’idrometro di Fossalta il Tiepido ha toccato quota 8,15 metri, mentre le Casse d’espansione del Panaro hanno registrato il livello massimo mai raggiunto di 11,07 metri, ovvero un metro e 60 centimetri in più rispetto a febbraio 2019. Negli idrometri di ponte Sant’Ambrogio e Navicello il Panaro ha sfiorato soglia 3, ovvero la più grave. A causa della portata dell’alluvione, le motopompe del Consorzio della bonifica Burana da domenica non hanno mai smesso di lavorare per smaltire l’acqua della rotta del Panaro, per un quantitativo di svariati milioni di metri cubi. Attraverso un complesso sistema di manovre idrauliche, rende noto il Direttore Generale, l’ingegner Cinalberto Bertozzi, è stato possibile veicolare l’acqua all’interno di tutto il reticolo di bonifica, riversandola nei corsi di Finale Emilia. Oltre al Panaro, anche il Secchia domenica ha fatto paura: la sua piena è stata classificata Rt20, cioè con tempi di ritorno ventennali, e a Ponte Alto è stato registrato il valore idrometrico di 11,07 metri, il più alto mai raggiunto, 44 centimetri in più del dicembre 2017 quando si raggiunsero i 10,63.