Stop ai prodotti realizzati in plastica monouso. Da oggi gli Stati dell’Unione Europea sono obbligati ad attuare la Direttiva Sup, che impone il bando degli oggetti in plastica ritenuti più inquinanti, come posate, piatti, cotton fioc, cannucce, tazze, palette da cocktail, bastoncini per palloncini, contenitori per alimenti e imballaggi. La direttiva Ue permette di continuare a vendere questi prodotti solamente fino all’esaurimento delle scorte, poi verranno definitivamente proibiti. Restano fuori tanti altri oggetti di uso quotidiano, considerati più difficili da sostituire nell’immediato. È il caso, per esempio, delle bottiglie, dei flaconi dei detersivi, delle scatolette, delle buste per i cibi. Diverso il discorso per i bicchieri. In questo caso è prevista solamente la riduzione del loro consumo. La disposizione, datata giugno 2019, ha l’obiettivo di combattere il concetto di monouso al fine di ridurre, di almeno il 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030, la mole dei rifiuti plastici e specialmente la loro dispersione in mare. L’unica eccezione è per i prodotti che possono essere lavati e riutilizzati. Questa nuova direttiva potrebbe avere conseguenze negative sull’industria della nostra regione, leader mondiale nel settore della costruzione di macchinari per il packaging, con 4.4 miliardi di fatturato annuo delle imprese locali, ossia il 61% del totale nazionale. Proprio in Emilia-Romagna si trova la maggiore concentrazione al mondo di industrie per la produzione di macchine per il confezionamento e l’imballaggio che danno lavoro a migliaia di persone.