E’ stato uno dei giocatori più amati dagli sportivi modenesi e non solo dai tifosi del Modena che oggi ricordano la scomparsa, dieci anni fa, di Paolino Ponzo, colonna del Modena di De Biasi che conquistò la doppia promozione dalla serie C alla serie A. Ponzo, per la sua umiltà e la sua abnegazione sul terreno di gioco, fu ribattezzato il “Muratore” e il Modena, proprio in occasione  della sua tragica e prematura scomparsa, gli intitolò la gradinata dello Stadio Braglia con una targa posta su un murales creato da un tifoso affisso in quel settore dello stadio. La sua maglia numero 4 è rimasta nella storia del club canarino e un suo ex compagno di squadra, Vito Grieco, oggi allenatore la stende sulla panchina in occasione di ogni partita delle sue squadre.

Ma tutta la Longobarda, da Pasino, Mayer, Quaglia fino all’ultimo di quei giocatori che hanno scritto quelle magnifiche pagine di storia della società gialloblù,  è rimasta legatissima nel ricordo a Paolo Ponzo e concretamente anche alla moglie Michela e ai tre figli Giorni, Gioele e Giovanni. Ponzo, che ha vestito anche le maglie di Spezia e Reggiana lasciando un ricordo indelebile pure in quelle due città, ha perso la vita durante una competizione sportiva, la Maremontana, una cronoscalata che si tiene sulle alture di Balestrino, in provincia di Savona. È morto assiderato, a 4 chilometri dal traguardo dopo averne percorsi 41,  in attesa dei soccorsi dopo essersi sentito male e seduto a terra senza che nessuno potesse fare nulla.