Nel video l’intervista a Davide Ferraresi Legambiente Modena

Se è vero che ci troviamo di fronte a un evento dalla portata eccezionale, è altrettanto vero che le conseguenze delle precipitazioni sono figlie della combinazione tra condizioni meteo avverse e scelte umane sbagliate che hanno incrementato esponenzialmente i rischi. Stando ai dati dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale l’Emilia Romagna è la prima regione d’Italia per cementificazione in aree alluvionali. Dal rapporto si legge che la nostra regione consuma suolo perfino nelle aree protette, nelle aree a pericolosità di frane e in quelle ad elevato rischio idraulico. Tra il 2020 e il 2021, si è costruito per 78,6 ettari nelle aree ad elevata pericolosità idraulica e per 501,9 ettari in quelle considerate a media pericolosità. Ma non solo l’Emilia-Romagna è stata anche la terza Regione del Paese per consumo di suolo. Più 658 ettari cementificati in un solo anno, pari al 10,4% di tutto il consumo di suolo nazionale. A puntare il dito contro le scelte effettuate da Viale Aldo Moro è Legambiente.