Tutti gli indicatori della pandemia consegnano un quadro in cui il contagio Covid sembra giunto a un plateau con segni di flessione. A dirlo è la Fondazione Gimbe, nel suo consueto monitoraggio settimanale. Negli ultimi sette giorni i positivi sono scesi in maniera netta, del 19,5%, complice però un analogo calo di tamponi. Scendono i ricoverati nelle terapie intensive, così come i decessi, mentre restano stabili i ricoveri ordinari. In Emilia-Romagna in particolare i reparti gravi risultano pieni al 3,7%, al 15,4 l’occupazione delle aree mediche. Anche così tuttavia, Gimbe sostiene che la circolazione del virus sia ancora molto elevata. L’incidenza settimanale supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 72 province, compresa Modena, dove arriva a 626. Troppo, secondo il presidente Nino Cartabellotta, per decretare lo stop alle mascherine al chiuso tra dieci giorni. Si tratterebbe, spiega Gimbe, di una decisione avventata per almeno tre ragioni: in primis, nei locali affollati e/o scarsamente aerati la probabilità di contagio è molto elevata; in secondo luogo, la vaccinazione offre una protezione non totale dal contagio; infine, ci sono ancora milioni di persone suscettibili alla malattia, non vaccinate o senza booster. Ma il Governo sembra andare in un’altra direzione. Questa mattina il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha auspicato uno stop alle mascherine ovunque, ma con giudizio. In particolare il sottosegretario ha parlato di alcuni mesi di “osservazione” e quindi mantenimento dei dispositivi di protezione in ambienti chiusi come mezzi di trasporto, teatri, cinema. “Non dobbiamo però essere più ossessionati da questo virus” ha dichiarato Sileri, che ha aggiunto: “Nei prossimi anni il Covid diventerà un’influenza tra le peggiori, ma sempre meno grave in termini di ricoveri e morti”.