“Assente ingiustificato, senza diritto allo stipendio” così il sito del Governo descrive la situazione di quei lavoratori che da oggi si presenteranno a lavoro senza Green Pass. L’assenza di certificazione verde comporta la sospensione della retribuzione in tutte le sue componenti, finché non viene presentato il pass. Il suo possesso diventa quindi necessario anche per il diritto a malattia, maternità, assegni per il nucleo familiare e cassa integrazione. Il lavoratore “assente ingiustificato”, se si ammala, non potrà presentare il certificato medico e chiedere che l’assenza da ingiustificata venga trasformata in assenza di malattia. Idem nel caso di maternità. E per i giorni di assenza ingiustificata non ha diritto neanche alle quote di assegni familiari o all’indennità Cig, qualora dovesse esserci una sospensione dell’attività aziendale. Nel caso di aziende con meno di 15 dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata, il datore di lavoro può sospendere il lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta. Se il lavoratore accede al luogo di lavoro senza Green pass, “il datore di lavoro deve poi effettuare una segnalazione alla Prefettura ai fini dell’applicazione della sanzione amministrativa”. Accedere ai luoghi di lavoro senza il pass comporta una multa, con provvedimento del Prefetto, che va da 600 a 1.500 euro. Dai 400 ai 1000 euro invece la sanzione per il datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole.