Sull’ipotesi di eliminare le mascherine all’aperto anche il presidente di Gimbe Caltabellotta si dice favorevole. “Nonostante il mio atteggiamento prudenziale- ha precisato – credo che l’obbligo di mascherine all’aperto possa decadere. All’aperto abbiamo una minore probabilità di contagio, abbiamo il 53% della popolazione vaccinato con almeno una dose. All’aperto la mascherina può esserci utile se ci sono forme di assembramento o si è in un contesto in cui si parla, si canta. Dobbiamo anche essere pragmatici: i controlli non ci sono, la gente le mascherine se le toglie da sola, una settimana in più o una settimana in meno cambia poco”. Legato all’utilizzo delle mascherine ed alla facilità nella trasmissione del contagio ci sono sicuramente le varianti che iniziano a preoccupare l’Europa intera.  Al momento ha detto non abbiamo grandi segnali di circolazione in Italia, ma bisogna dire che l’attività di sequenziamento che facciamo è minore rispetto a quella che fanno altri Paesi e ci sono differenze tra regioni. La questione delle varianti è un fenomeno assolutamente normale, poi ci sono varianti di interesse e solo una piccolissima parte di queste diventano varianti di preoccupazione, questo è il caso della variante delta”.
Sul tracciamento, ha aggiunto Cartabellotta, “in questo momento in cui il contagio è calato dobbiamo potenziare tutte le strategie di tipo di sanitario, le normative sui parametri che determinano la zona bianca però scoraggiano il contact tracing. La cosa più saggia sarebbe introdurre un numero minimo standard di tamponi da effettuare per 100mila abitanti”.