Prosegue la vicenda giudiziaria sulla posizione dell’ex ministro e senatore modenese Carlo Giovanardi nell’ambito dell’inchiesta White List. Ora la palla passa alla Corte Costituzionale. Dopo che lo scorso 16 febbraio il Senato aveva concesso l’immunità all’onorevole, stabilendo che l’attività svolta rientrava tra quelle insindacabili perché nell’esercizio delle sue funzioni da parlamentare. La Procura di Modena ha sollevato il conflitto di attribuzione ritenendo che i comportamenti di Giovanardi vadano oltre le semplici opinioni e quindi siano state lese le prerogative del Tribunale di Modena unico organo giudicante.  Nonostante l’opposizione dei difensori di Giovanardi i giudici hanno deliberato la sospensione del processo. Sarà quindi ora la  Corte Costituzionale a decidere se l’ex senatore modenese debba essere o meno processato nell’ambito del maxi processo White List. In base all’articolo 68 della Costituzione, il Parlamento ha stabilito che Giovanardi non potesse essere chiamato dalla Procura di Modena a rispondere di atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni di ex senatore. Nello specifico l’inchiesta riguarda le presunte pressioni che secondo la Procura Giovanardi avrebbe esercitato per far riammettere l’azienda Bianchini costruzioni nella White List, ovvero nell’elenco delle aziende che potevano operare nel cratere del sisma del 2012.