La complicata e costosa macchina della ripartenza della serie A è solo ai primi passi, anche se l’indicazione è ormai nota: cercare di tornare in campo dai primi di maggio con gli allenamenti ed entro fine maggio con le prime gare. Una strada ancora complicata, che però ha le sue prime linee guida stabilite dalla commissione medica cui si è appoggiata la Figc e che prevede norme rigide per controlli su giocatori e staff, allenamenti in gruppi e ritiri permanenti in strutture a mo’ di bunker. Quasi tutte le società di Serie A ne sono dotate, come il Sassuolo che può sfruttare il moderno Mapei Football Center di Ca’ Marta. Quello sarebbe il quartiere generale per gli allenamenti blindati, dove ci sono spazi a sufficienza per garantire le strutture adatte al protocollo stilato dalla Federazione, mentre per dormire il Sassuolo dovrà trovare una soluzione, ovvero un hotel dedicato, visto che per ora al centro sportivo non è collegata una vera e propria foresteria con stanze per i calciatori. All’interno del Mapei center il Sassuolo potrebbe sfruttare sei campi da calcio, dei quali due regolari, dove non ci saranno problemi a far allenare i calciatori anche divisi a piccoli gruppi, un edificio principale e due minori di servizio, con spogliatoi sufficienti e aree per i servizi accessori. Nel progetto originario c’era la volontà del patron Squinzi di acquistare l’hotel Cà Marta, adiacente l’area, da utilizzare nelle intenzioni originali come foresteria per i ragazzi del settore giovanile ma che, in una circostanza come quella attuale, sarebbe stato perfetto come luogo dove svolgere il lungo ritiro blindato che dovrebbe portare al termine della stagione. Per ora, dunque, il Sassuolo dovrà scegliere un albergo completamente dedicato alla squadra neroverde e allo staff tecnico, per spostarsi quotidianamente all’impianto di via Valle d’Aosta per gli allenamenti.