Da un semplice controllo stradale, nel 2019, ne è nata un’indagine che ha svelato una lunga lista di attività illecite tra Modena e l’estero. E che, 5 anni dopo, si è trasformata in tre arresti. Questa mattina, infatti, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due cittadini italiani di 50 e 58 anni, e degli arresti domiciliari per un altro cittadino italiano di 61 armi. I tre sono gravemente indiziati rispettivamente e distintamente dei delitti di estorsione ed usura, ma anche di sfruttamento del lavoro e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dei delitti di riciclaggio ed impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. L’attività investigativa della Squadra Mobile ha avuto inizio come detto diversi anni fa a seguito di un controllo del tutto casuale da parte di personale della Sezione della Polizia Stradale di Modena ad un’autovettura che è poi risultata rubata, con telaio contraffatto e targa falsa. Le indagini hanno permesso di portare alla luce tre distinte attività criminali. Da un lato gli inquirenti hanno scoperto un’attività di riciclaggio di veicoli rubati ed esportati all’estero, dopo aver contraffatto la documentazione e i segni distintivi: attività riconducibile al 61enne. Gli agenti hanno accertato che l’uomo, per poter acquistare tre autovetture di origine furtiva, si era rivolto ad un conoscente, appunto il 50enne, il quale gli aveva erogato un prestito di 40mila euro in contanti. La restituzione del denaro era stata un calvario: attraverso una serie di minacce il 50enne si era fatto restituire 52.500 euro, con un tasso usurario del 30% in soli 8 mesi. Per quanto riguarda la posizione del terzo indagato, un imprenditore che opera nell’area modenese, nel corso dell’attività investigativa è emerso che l’uomo gestiva tre distinte società che avevano in essere un rapporto di appalto di manodopera con un’azienda, con la quale riusciva a concordare la restituzione di parte degli importi delle fatture emesse per una sovrafatturazione mirata ad evadere le imposte o al reimpiego di documenti fiscali fittizi contabilizzati.