Sono indagate perché ritenute responsabili, a vario titolo, di lesioni personali, detenzione abusiva di armi e munizioni, ricettazione, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e violenza privata, con l’aggravante di reati connessi ad attività mafiose. Quattro persone sono state arrestate dai Carabinieri. I militari, su richiesta della Procura della Repubblica, Direzione Antimafia di Bologna, nelle prime ore di questa mattina hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e una ai domiciliari. I quattro sono stati individuati nell’ambito di un’indagine scaturita da uno stralcio del procedimento penale della Procura della Repubblica di Ancona sulla strage di Corinaldo, nella quale morirono sei persone. Dopo quell’episodio, il Nucleo investigativo di Ancora aveva acceso i riflettori sul nostro territorio seguendo l’ipotesi che alcuni partecipanti al dramma della “Lanterna Azzurra” residenti nella nostra provincia fossero in possesso di armi da fuoco e collegati al clan dei casalesi, a partire dal figlio del detenuto Ugo di Puorto, arrestato poiché ritenuto reggente del clan nei nostri territori. Nel marzo del 2021, seguendo questa pista erano state perquisite otto persone e arrestato un 50enne di origini campane. In quell’occasione vennero trovate due pistole provento di furto, con relative munizioni, oltre a 230 grammi di cocaina. Le quattro persone arrestate oggi sono state individuate dopo ulteriori approfondimenti. I carabinieri rendono noto che il principale arrestato, residente a Castelfranco, dopo aver avuto un diverbio per futili motivi con un altro giovane del posto, lo aveva picchiato fino a provocargli lesioni. In seguito aveva interpellato gli altri tre arrestati, messisi “a disposizione del clan”, affinché gli procurassero un’arma da usare per risolvere il diverbio con la vittima, portata a forza di nuovo dinanzi al suo aggressore.